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Le corse del servizio «La BiGi»
aumentano del 14%

I numeri del progetto di Atb nel 2024: 155mila tratte, 310mila chilometri, 25mila nuove utenze. A disposizione 438 mezzi in 72 stazioni sparse per Bergamo, dotate di rastrelliere o semplici aree delimitate sull’asfalto

Ai bergamaschi la mobilità dolce piace, e anche tanto. I dati diffusi da Atb sull’andamento del servizio «La BiGi» nel 2024, infatti, sono lusinghieri: il numero di corse è aumentato del 14% rispetto al 2023, con un totale di 155mila tratte e di circa 310mila chilometri percorsi pedalando. Il successo passa anche per il numero di iscritti, con 25mila nuove utenze nel 2024. Merito anche dei voucher da cento corse da trenta minuti offerto a chi sottoscrive un abbonamento annuale per i mezzi pubblici come autobus e tram, esteso ad aprile anche agli abbonati mensili e a chi stipula una sottoscrizione per le linee Teb.

Il progetto di bike sharing orobico – realizzato in collaborazione con la tedesca Nextbike, leader europea del settore – rappresenta un unicum sul territorio nazionale: «La BiGi», infatti, è un modello innovativo per l’Italia, attivato per la prima volta proprio a Bergamo nel 2022.

Come si usa e quanto costa

Utilizzare il servizio «La BiGi» è semplice. Per iniziare a fruire del «bike sharing» di Atb è necessario scaricare l’apposita app per smartphone e iscriversi: il processo di iscrizione è semplice e gratuito, ma richiede un deposito di un euro per la verifica del metodo di pagamento. Il deposito, però, può essere utilizzato in seguito per l’acquisto delle corse. Una volta attivato l’account, basta scansionare il codice QR posto sulla ruota posteriore di ciascuna bici tramite l’app: fatto ciò, il blocco sulla gomma del veicolo si apre automaticamente. La restituzione dei mezzi può avvenire nelle stazioni senza costi aggiuntivi, oppure ovunque nella zona gialla (segnalata sull’app) con un supplemento di 50 centesimi. Al di fuori di queste aree, invece, si paga un costo di gestione di almeno 20 euro. Una corsa da 30 minuti ha un costo di un euro sulle biciclette tradizionali e di due euro su quelle elettriche, mentre si sale rispettivamente a due e tre euro per tragitti pari a sessanta minuti. Al di sopra di questa soglia, il costo è di quattro euro ogni 60 minuti extra per i veicoli muscolari e di nove euro per quelli elettrici. Chi utilizza spesso «La BiGi», invece, può optare per un abbonamento mensile da dieci euro o per uno annuale da 40 euro: queste sottoscrizioni permettono di viaggiare gratuitamente per 30 minuti e al costo di 50 centesimi per altri 30 minuti.

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Il successo del sistema di biciclette condivise dipende in gran parte dalla capillarità dell’offerta: la flotta Atb comprende ben 438 biciclette, insieme a 72 stazioni sparse per la città. Queste ultime sono divise tra stazioni fisiche, dotate di rastrelliere in cui riconsegnare i mezzi, e virtuali, ovvero delle semplici aree delimitate sull’asfalto all’interno delle quali collocare i mezzi. Cinque nuove stazioni sono state inaugurate a fine 2024, testimoniando il sostegno di Atb al progetto e il rafforzamento della presenza in centro (con le stazioni di via San Francesco e via Quarenghi), nelle aree strategiche (la sede dell’Università di Bergamo di via dei Caniana) e nelle zone residenziali (con i punti di riconsegna di via Tremana e di via Perosi). Accanto alle stazioni, «La BiGi» presenta il sistema «free-floating» con rilascio libero dei mezzi nelle apposite aree, denominate «flex zone» e contrassegnate nella mappa disponibile online e sull’app del servizio. La sicurezza delle bici e di chi le usa è garantita dalla tecnologia Gps e dai sistemi di bloccaggio per la sosta e la riconsegna, mentre il confort della pedalata è assicurato dal cambio e dalle alternative a pedalata assistita ed elettrica.

La gestione del servizio e la manutenzione sono assicurate da Nextbike, che nel 2024 è riuscita a mantenere uno standard qualitativo elevatissimo: la disponibilità media delle bici su strada è stata pari al 98% dell’intera flotta, e anche i casi più critici – in due notti sono state tagliate circa 40 ruote, per esempio -– sono stati prontamente risolti, con uno standard di ripristino delle biciclette guaste che non ha superato i tre giorni. L’affidabilità di «La BiGi» premia anche in termini di pubblico: a gennaio 2025, per esempio, è stato registrato un incremento degli utenti del 12% rispetto allo stesso mese del 2024, mentre a febbraio l’aumento percentuale è salito al 28%.

Monitorati i flussi sulle ciclabili

Sempre a fine 2024, sono stati installati dei dispositivi contabici sulle otto principali corsie ciclabili di Bergamo: il progetto, supportato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, permette di monitorare in tempo reale i flussi delle biciclette lungo le direttrici Tremana-Lessona, Martinella, Berenson, Orio, Zanica-Galassia, A. Maj, Bianzana e Curie-Cus. I dati sono incoraggianti: ogni giorno, ciascuna corsia ciclabile è stata utilizzata in media da 197 mezzi nel primo trimestre dell’anno. Numeri destinati a salire a dismisura tra la primavera e l’estate, ma che già forniscono un’idea delle aree più trafficate dalle biciclette e di quelle dove la mobilità leggera deve ancora fare passi avanti. Il primato, in città, spetta alla corsia di via Maj, con 275 mezzi conteggiati ogni giorno, per un totale di poco più di 29mila biciclette dall’inizio dell’anno al 15 aprile. Ottimo anche il dato di via Curie (268 passaggi giornalieri in media, 28mila totali) e quello che collega con Orio (227 mezzi al giorno, 24mila in totale). Stanno ingranando la corsia di via Tremana, grazie anche all’installazione della stazione, e di via Berenson, rispettivamente con 89 e 144 passaggi giornalieri (9.400 e 15mila complessivi). In tutti i casi, sembra che i bergamaschi si rivolgano alla mobilità dolce perlopiù nei giorni feriali alle porte del weekend: sulle otto direttrici i giorni di picco sono stati il giovedì o il venerdì. Accanto al lavoro di monitoraggio è stato portato avanti un intervento per la sicurezza stradale, con l’implementazione di un conto alla rovescia semaforico che permette a pedoni e ciclisti di attraversare in tutta sicurezza. Il sistema è stato installato su semafori nevralgici della città, agli incroci tra via A. Maj, via C. Maffeis e via Foro Boario, in piazza Oberdan, all’incrocio tra via Corridoni, via Leone XIII e via Papa Ratti, in largo Medaglie d’Oro e all’incrocio tra via Broseta, via Nullo e via Palma il Vecchio.

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