S edie o teli da stendere a terra al posto delle poltrone, cortili, chiostri o prati invece di una sala chiusa e il buio naturale della sera al posto di quello artificiale delle luci che si spengono. L’atmosfera delle arene estive è da sempre qualcosa di unico. Un modo di vivere il cinema che, stagione dopo stagione, continua a esistere. Nonostante i mutamenti di abitudini, l’avanzare delle piattaforme, i salti tecnologici e l’aria condizionata delle multisale. Non è solo spettacolo: è una pratica collettiva che non passa mai di moda, una storia che – per fortuna – non sembra ancora destinata a finire. E a Bergamo, d’estate, quella del cinema all’aperto è una tradizione radicata, che resiste al tempo e si rinnova ogni anno con rassegne, luoghi consueti e un pubblico che continua a rispondere. Anche quest’anno, in città, ci sono tre posti – diversi tra loro, ma ognuno con un’identità precisa – dove si possono recuperare i film passati troppo in fretta durante la stagione in sala, oppure riscoprire quei classici che si continuano a rivedere volentieri, soprattutto all’aperto, sotto un cielo che lascia spazio alla lentezza e all’attenzione.
L’arena storica per eccellenza è quella ospitata nel cortile della biblioteca Caversazzi di via Tasso, dove da più di quarant’anni Lab 80 con «Esterno Notte» propone una programmazione quotidiana che mescola prime visioni, titoli d’autore, classici restaurati e film in versione originale. Un appuntamento che negli anni è diventato parte stabile del clima culturale estivo della città.
La rassegna 2025 si è aperta il 12 giugno e andrà avanti fino al 7 settembre. Prezzi bassi, carnet scontati, clima rilassato. Nessuna ansia da evento, ma l’idea che ogni sera si possa trovare qualcosa per cui vale la pena tornare. Tra i tanti titoli recenti fra cui scegliere segnaliamo «Queer» di Luca Guadagnino, «Maria» di Pablo Larraín, «La stanza accanto» di Pedro Almodóvar, «Parthenope» di Paolo Sorrentino, «A Complete Unknown» di James Margold e «Bird» di Andrea Arnold (tutti film – o quasi – di cui abbiamo parlato negli scorsi mesi qui su Eppen). Mentre per quanto riguarda i classici c’è l’imbarazzo della scelta – da Nanni Moretti a Bruno Bozzetto passando per Fellini, Jacques Demy e Wim Wenders – ma il consiglio è quello di abbandonare ogni pregiudizio e non perdersi «La corazzata Potëmkin» di Sergej Ėjzenštejn. Un film che in Italia ha sempre sofferto di una reputazione ingiustamente negativa, complice la leggendaria (e comica) condanna fantozziana, ma che al di là della battuta, resta uno dei capisaldi assoluti della storia del cinema, da vedere almeno una volta nella vita per scoprire – magari con sorpresa – che è un’opera leggera, agilissima e con un ritmo travolgente, tutto il contrario del mattone punitivo e noiosissimo di cui è diventato antonomasia. Esterno notte lo propone con una sonorizzazione dal vivo di percussioni, organetto e violino del duo Bruno Dorella-Nicola Manzan, un’occasione bellissima e originale per accostarsi al capolavoro di Ėjzenštejn.
Diversa (ma non troppo) è invece l’atmosfera dell’Arena Santa Lucia – allestita nel suggestivo chiostro di via Santa Lucia e organizzata da Conca Verde e SAS – che propone una selezione dove insieme ai migliori film d’essai della stagione ci sono incontri con registi, film per famiglie, classici, opere in versione originale, anteprime e prime visioni.
Il programma 2025 – dal 10 giugno fino a fine agosto – spazia dal cinema italiano indipendente al documentario, con una selezione “green” (Open Your Eyes) attenta al cinema che si occupa di ambiente e sostenibilità (ne fanno parte l’interessante «Fino alle montagne» di Sophie Deraspene e il film d’animazione «Flow un mondo da salvare» di Gints Zilbalodis). Per i tifosi dell’Atalanta che ancora non avessero visto il documentario firmato da Beppe Manzi «Atalanta. Una vita da Dea» segnaliamo invece che giovedì 3 luglio verrà ospitata la proiezione con la presenza del regista. Tra i titoli da non perdere invece c’è la Palma d’oro di Cannes 2024 «Anora» di Sean Baker (ne avevamo parlato qui), «Berlinguer - La grande ambizione» di Andrea Segre, «Vermiglio» di Maura Delpero, lo straordinario «Emilia Perez» di Jacques Audiard (in versione originale!) e «La trama fenicia» di Wes Anderson. Il classico da non perdere è però «Dogville» di Lars Von Trier (2003), in programma lunedì 7 luglio. Uno degli autori più divisivi e audaci del cinema contemporaneo, con uno dei suoi film più radicali: una messa in scena spogliata di scenografie, che ha riscritto le regole della rappresentazione cinematografica ed è diventata un cult. Con Nicole Kidman affiancata da un cast corale che include, tra gli altri, Paul Bettany, Lauren Bacall e James Caan.
Sia Esterno Notte che Arena Santa Lucia aderiscono all’iniziativa Cinema Revolution, campagna promossa dal Ministero della Cultura che, dal 13 giugno al 20 settembre 2025, permette di vedere film italiani ed europei al prezzo speciale di 3,50€. Tutti i film nazionali e continentali saranno quindi scontati per tutti senza distinzioni.
L’altro luogo – forse il più inaspettato – che ospiterà il cinema sotto le stelle durante l’estate è Palazzo Moroni, la dimora storica in città alta di proprietà del FAI che per il terzo anno consecutivo apre il proprio meraviglioso giardino (l’Ortaglia) a visitatori, spettatori e curiosi. Insieme alla FIC (Federazione Italiana Cineforum), il FAI ha programmato sei film – dal 12 luglio al 6 settembre – tutti in lingua originale e incentrati sul rapporto tra uomo e natura, civiltà e ecosistemi. Un tema che rispecchia perfettamente il luogo e l’atmosfera in cui si svolgono le proiezioni. «Wild» di Jean-Marc Vallée con Reese Witherspoon, i documentari «Honeyland» di Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov e «La quercia e i suoi abitanti» di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux, l’adrenalinico «Everest» di Baltasar Kormákur e il classico Disney «Il libro della giungla» di Wolfgang Reitherman, film di tutti i tipi, per tutti i gusti e tutti i pubblici tutti con lo stesso intento: riflettere su un mondo che non regge più il ritmo che gli abbiamo imposto. Anche se il titolo più suggestivo è senz’altro «Le avventure acquatiche di Steve Zissou» uno dei film più amati di Wes Anderson: un mix tra commedia e avventura – con la tipica forma surreale andersoniana – che racconta di un documentarista marino (Bill Murray) in cerca vendetta contro uno squalo. Un viaggio ironico e malinconico, dove la stranezza dei personaggi e la cura dei dettagli trasformano ogni scena in un piccolo capolavoro visivo e narrativo.
A rendere unica l’esperienza di Palazzo Moroni però non è solo la programmazione, ma tutto quello che si può fare in attesa che i film comincino. L’ingresso è possibile già dalle 17:30 e una volta pagato il biglietto è possibile visitare il palazzo (ci sono visite guidate al tramonto) oppure fare un picnic sul prato (nell’Ortaglia non ci sono sedie, il consiglio è portarsi un plaid o una coperta) e aspettare che il sole tramonti. C’è anche un piccolo punto ristoro che vende tisane, bevande naturali e piccoli snack. Un vero e proprio giardino segreto ricco di magia in mezzo alla città.
Insomma, c’è chi dice che il cinema sia in crisi. Sarà anche vero, ma a Bergamo mentre le sale tradizionali sono chiuse o a programmazione ridotta, ogni sera della settimana ci sono tre luoghi diversi in cui il cinema resiste, si trasforma e continua a vivere, offrendo a tutti la possibilità di ritrovarsi, emozionarsi e sognare. Sotto le stelle.