Domani prende il via la Conferenza delle Parti sul clima, la Cop30 di Belém, nel cuore dell’Amazzonia, che apre domani e durerà fino al 21 novembre. È l’evento sul clima più importante e atteso dell’anno – e cade nel decimo anniversario della sigla dell’Accordo di Parigi –, in cui governi, diplomatici, esperti, aziende e associazioni di quasi 200 Paesi siedono a un tavolo per discutere le soluzioni alla crisi climatica e ambientale.
Il giornalista Ferdinando Cotugno, nella sua newsletter «Areale», sostiene che il tema centrale sarà l’adattamento: «Cop30 dovrà negoziare degli indicatori e delle metriche condivise per avere una visione collettiva di cosa significa adattarsi alla crisi climatica. Definire cosa è adattamento è diventato un bisogno primario dell’azione per il clima». L’aspetto positivo è che 170 Paesi su 197 dispongono già di un piano di adattamento. Altro tema sono i finanziamenti, necessari per fare fronte all’emergenza climatica. «I bisogni dei Paesi in via di sviluppo – scrive Cotugno – per adattarsi alla crisi climatica nel giro di un decennio saranno tra 310 e 365 miliardi di dollari ogni anno».
Il clima è anche geopolitica
Oggi è in edicola gratis con L’Eco di Bergamo la rivista eco.bergamo. Un numero dedicato alla green economy, ai dazi e alla crisi climatica, alla vigilia di un evento importante, la Cop30 di Belém.
Il clima è anche geopolitica. In questo numero analizziamo le posizioni di due superpotenze, Stati Uniti e Cina, in materia di clima e di dazi: i primi con Donald Trump cancellano i finanziamenti alla transizione ecologica, mentre Pechino annuncia un piano per ridurre le emissioni di gas serra del 7-10% entro il 2035. E poi c’è l’Europa che, anche tra rallentamenti e ostacoli, ha fatto progressi. «L’Europa è l’esempio più tangibile del cambiamento – commenta Luca Bergamaschi, cofondatore e direttore esecutivo di Ecco, il think tank italiano per il clima –. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, le emissioni nette dell’Unione europea nel 2022 erano inferiori del 31% rispetto al 1990. Un risultato significativo se si considera che, nello stesso periodo, il Pil europeo è cresciuto considerevolmente».
Come sempre, nel numero trovate alcuni esempi virtuosi messi in campo dalle imprese, che giocano un ruolo chiave nella transizione. Si può scoprire come la riduzione delle emissioni passa anche dal trasporto aereo e come si progetta la nuova linea del tram tenendo conto dell’impatto ambientale sul paesaggio. Proseguiamo il viaggio nei rifiuti che producono calore, insieme ad un servizio sulla tariffazione puntale con esempi dall’estero. Si parla anche di normative europee su ecodesign e Lca e di controllo qualità negli stabilimenti. Tra i casi industriali, quello del recupero dell’ossido di zinco dai fumi di acciaieria. Dalla Settimana per l’energia arriva un approfondimento sugli edifici ibridi e su come saranno le case del futuro. Infine impariamo a leggere la bolletta della luce e a valutare tra i vari impianti domestici per il riscaldamento. Buona lettura!.
© RIPRODUZIONE RISERVATA