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Con l’abbandono di animali si rischia la patente

Giro di vite del nuovo Codice della strada: se il fatto causa incidenti mortali o con lesioni personali, è prevista anche la reclusione. I cani sono la causa del 70% degli incidenti in strada con animali domestici

Una delle novità meno note introdotte dal Codice della strada approvato nel 2024 riguarda il reato di abbandono di animali. L’articolo 2, modificando l’articolo 727 del Codice penale, aumenta di un terzo le pene già previste, «allorquando l’abbandono avviene per strada o nelle relative pertinenze», aggiungendo ex novo «ove il fatto sia commesso mediante l’uso di veicoli, la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno». Se poi dall’abbandono dell’animale «consegue un incidente stradale che cagiona la morte o lesioni personali», sono modificati anche il primo e secondo comma dell’articolo 589/bis del Codice penale, relativo all’omicidio stradale: si rischiano fino a sette anni di carcere. L’articolo 727 del Codice penale prevedeva già, tra le varie disposizioni, l’arresto fino a un anno o un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per l’abbandono di animali domestici. L’inserimento nel Codice della strada aggiunge il rischio di causare lesioni o morte.

Episodi in aumento

La correlazione tra abbandono degli animali e pericolo di incidenti stradali è nota e studiata. Diverse pubblicazioni internazionali hanno evidenziato un impatto allarmante degli animali vaganti per strada sugli incidenti. Negli ultimi anni in Italia c’è stato un forte aumento di episodi legati all’invasione di strade da parte di cervidi ma anche di cinghiali e altri animali di taglia minore: in questi casi, la responsabilità è riportata agli enti gestori delle strade (Province, Stato e Regioni) per non avere disposto protezioni e/o non avere segnalato il pericolo. Nel caso di animali domestici abbandonati, il rischio può essere ancora più alto perché non è segnalato. I cani randagi rappresentano la causa di circa il 70% degli incidenti con animali domestici e i bovini circa il 20%. Risulta anche che un cane abituato alla vita domestica non sopravvive per più di due settimane all’abbandono e in oltre otto casi su dieci muore per incidenti stradali. Secondo le stime della Lega anti vivisezione, nel nostro Paese ogni anno sono abbandonati circa 140.000 animali, di cui circa 90.000 sono gatti e gli altri cani: gli abbandoni avvengono lungo tutto l’anno ma in modo particolare nei mesi estivi.

Responsabilità del proprietario

La nuova norma richiederà chiarimenti, per esempio a proposito del lasso temporale o spaziale trascorso dall’abbandono al ritrovamento in strada o all’incidente, perché non pone limiti: anche se l’abbandono fosse avvenuto molto tempo prima, il proprietario ne risponde comunque. Rimarrà l’onere della prova sull’intenzionalità dell’abbandono. Si ricordi, però, che, anche in caso di fuga o smarrimento non intenzionale dell’animale, permane il reato colposo se il proprietario non dimostra di avere subito denunciato l’evento e/o di essersi attivato per la ricerca. Possono sorgere problemi a causa della difficoltà di differenziare praticamente la condotta di abbandono, penalmente rilevante e a cui si riferisce il nuovo reato, da quella di negligenza nella custodia dell’animale. In caso di incidente che provochi morte o lesioni personali, deve essere sempre e comunque valutato il rapporto tra la condotta del conducente del veicolo e quella dell’animale.

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Il Codice della strada prescrive la massima attenzione alla guida, adottando tutte le necessarie cautele per evitare incidenti. Solo se un animale attraversa o si trova per strada in modo imprevedibile, improvviso e inevitabile, il conducente non dovrebbe essere ritenuto responsabile; viceversa, se è accertata negligenza o violazione di norme, potrà essere considerato responsabile del sinistro. In ogni caso, la responsabilità di chi ha abbandonato l’animale si configura a prescindere dalla dinamica del sinistro: la responsabilità del conducente concorre con quella del proprietario o custode dell’animale che l’ha abbandonato.

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