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5 vantaggi inaspettati dell’avere dei figli

Guida. Una lista non esauriente, ma non scontata, per ricordarci un po’ della bellezza e della felicità che portano i bambini nelle nostre vite, anche quando siamo esausti. Da maneggiare con ironia

Lettura 3 min.

Mentre siamo tutti sopraffatti dalla fatica dei figli e il mondo attorno a noi non perde occasione per dirci che siamo la peggior generazione di genitori della storia, fatemi tirare il fiato ricordando alcuni aspetti sorprendentemente positivi della maternità, che non avevo considerato prima di viverli. Niente discorsi sui massimi sistemi, ma un elenco di piccole “belle sorprese”. La lista è strettamente personale, anche se immagino che qualcuno potrà ritrovarcisi.

Il divano

Non puoi dire di esserti goduta appieno il divano se non l’hai fatto con un neonato (dormiente) in braccio. Almeno per me, che vivo sempre con un sottile senso di colpa il fatto di “perdere tempo” sbragata, guardando tv spazzatura (all’epoca della nascita dei miei figli ero appassionata di un cooking show australiano e di un programma inglese dove ristrutturavano deliziosi villini nello Yorkshire…).

Piazzarsi sul divano a vedere una serie mentre il piccolo dorme o stai allattando – ammetto di non avere passato le ore di allattamento a guardare ininterrottamente occhi negli occhi i miei figli, accetto tutte le critiche delle puriste del breastfeeding – aggiunge un nuovo livello di piacere al riposo. Sei effettivamente produttiva perché se non tenessi tuo figlio in braccio strillerebbe come un’aquila, ma allo stesso tempo ti stai rilassando. Nel frattempo puoi legittimamente impartire ordini a chi ti circonda («Mi porti un bicchiere d’acqua?», «Aggiustami la copertina», «Mi gratti la schiena?»). Una sensazione di benessere impagabile.

La dieta

Si parla fin troppo spesso del tracollo fisico post gravidanza, che in verità è estremamente soggettivo (e solo in parte legato all’impegno personale). In realtà, una volta emersi dal tunnel dei primi mesi, i bambini sono un’ottima occasione per una remise en forme. E visto che del corpo delle donne si parla già abbastanza, lasciatemi citare il caso di un mio caro amico che ha perso dieci chili in sei mesi grazie allo svezzamento della prima figlia.

La ragione è che cucinare per un bambino piccolo, se sei un genitore coscienzioso, ti “costringe” a un menù estremamente salutare: via i fritti, i dolci, le salse, il sale, l’alcol. Sì alle verdure, alla frutta, ai legumi, alle carni bianche e al pesce azzurro, alle cotture a vapore, all’olio extravergine misurato e messo a crudo. Se un genitore riesce ad attenersi a questa dieta - senza aprire il pacchetto di patatine o la confezione di gelato quando i bambini vanno a dormire - è pronto per la prova costume.

Le vacanze

Dopo essere tornati dalle vacanze – in cui siamo andati al mare, al museo, all’acquario, alla passeggiata, ai gonfiabili – io e mio marito abbiamo chiesto ai nostri figli quale fosse stato il loro momento preferito. Risposta: «Quando abbiamo visto i cartoni tutti insieme nel lettone» (a casa non abbiamo televisione nelle camere).

I bambini, almeno da piccoli, badano a come si sentono molto di più rispetto a quello che hanno, dove sono e quanto abbiamo speso per loro (vale per le vacanze, per i giochi, i vestiti e qualsiasi altra cosa). Non è quello che “si fa” con un bambino, ma come “si sta” con lui. E questo è molto liberatorio, e fa cambiare approccio a tante cose, comprese le vacanze, che non sono un “obbligo sociale” o una “casella da spuntare” dei posti da vedere nel mondo, ma un periodo “vacante” per stare insieme, fosse anche solo andando alla piscina comunale (se ci fosse) o una gita vicino casa.

Le vacanze sono uno dei banchi di prova del “prima” e “dopo” avere avuto un figlio. Di solito, del “dopo” se ne parla malissimo: stress, costi, malattie, fastidi. Ma può essere invece la felice occasione di un radicale cambio di prospettiva. Abbiamo veramente voglia di prendere quel volo intercontinentale? Se la risposta è sì facciamo benissimo a programmarlo, e possiamo pure portarci i figli, checché ne dica qualche rompiscatole. Abbiamo veramente voglia di spendere millemila euro per la settimana d’agosto all inclusive in villaggio con l’agghiacciante baby dance? Se l’onesta risposta è «Ma anche no» oppure «Forse non ce la sentiamo» possiamo cambiare piani, sapendo che qualunque cosa decidiamo di fare non è un torto ai bambini.

I libri

A me piacciono da sempre i libri per bambini, solo quelli belli. I figli sono la scusa perfetta per dedicarci senza riserve alle attività “infantili” che ci piacciono. Rivedere tutti i classici Disney? Fatto. Spendere i milioni in cartoleria? Fatto. Organizzare un viaggio a Disneyland? Non il mio genere, ma se amassi i parchi a tema (li detesto tutti indiscriminatamente) ci penserei di sicuro.

Ho una passione per gli albi illustrati, quelli dipinti da artisti, ricercati nelle storie, pubblicati da editori di nicchia, che costano minimo 20 euro l’uno, ma anche 50 o 70, e comprarli “per i bambini” è una gioia impagabile. A breve nascerà il primogenito di una mia amica con la quale condivido la stessa passione, e non sapete che piacere mi dà avere l’occasione di spendere un po’ di soldi in libreria, piuttosto che comprare tutine o tiralatte.

La scusa perfetta

Infine, un vantaggio un po’ antipatico, di cui è meglio non abusare. Ma, in un mondo dove tutti ci ripetono che enorme scocciatura siano i figli, perché non approfittarne per evitare di fare le cose che non vogliamo fare?

Esempio: hai malauguratamente accettato di partecipare alla reunion delle medie, ma prima di uscire ti rendi conto che preferiresti mangiare una scarpa piuttosto che rivedere alcune vecchie compagne? Se non vuoi bidonare troppo platealmente «Purtroppo il bambino non sta tanto bene» è la scusa inattaccabile. Sei invitata come +1 a un matrimonio nella bassa bresciana il 12 di agosto? «Proprio non ho nessuno a cui lasciare i bambini, ma vivissime congratulazioni». Vuoi porre fine al pranzo di Natale perché non ne puoi più? «Il bambino ha sonno, lo porto a casa, dorme solo nel suo lettino».

Peccato, ma d’altronde si sa che quella del genitore è una vita di sacrificio.