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La specializzazione che apre le porte di molte industrie

Il patentino per la conduzione di caldaie e generatori si può ottenere con il corso di otto mesi organizzato da Confindustria Bergamo e ospitato in Rea Dalmine. Aperto anche a realtà esterne. Ad oggi sono già 120 i tecnici.

A volte, per accendere il futuro, basta una caldaia. Lo sa bene Rea Dalmine, società di Greenthesis Group che investe nei giovani organizzando nella sede di via Dossi un corso per ottenere il patentino per la conduzione di caldaie e generatori di vapore. Un’iniziativa che risponde alla crescente domanda di tecnici specializzati e apre reali opportunità di lavoro stabile per ragazzi neodiplomati.

«In accordo con l’ufficio del personale, la direzione tecnica e con chi si occupa di risorse umane – spiega il presidente di Rea Dalmine, Marco Sperandio – abbiamo scelto da alcuni anni di ospitare da noi questo corso, organizzato da Confindustria Bergamo, che ha l’obiettivo di specializzare i giovani con una formazione mirata sulla gestione di una grossa caldaia che produce vapore, come è il caso del nostro impianto. Si tratta di una specializzazione molto richiesta dal mercato del lavoro, con livelli di remunerazione interessanti per i neo diplomati e con un percorso di crescita professionale che si può già stabilire dopo due anni di pratica». «Il percorso formativo, della durata di circa otto mesi e strutturato in più parti in base alla tipologia di patentino che si vuole ottenere, permetterà – precisa il presidente – di ottenere il patentino di 1° grado, il più elevato e quello idoneo a governare impianti di grande potenzialità come i nostri. Ogni anno il corso, aperto non solo ai nostri dipendenti ma anche ad altre realtà che volessero iscriversi, permette di formare tra le trenta e le quaranta persone. In quattro anni, hanno affrontato questo percorso oltre 120 persone, molte si sono fermate da noi e altre hanno intrapreso altri percorsi lavorativi».

Le testimonianze

Il prossimo corso prenderà il via a settembre e tra gli iscritti ci sarà anche il ventenne di Verdello Luca Benigna, diplomato all’istituto tecnico industriale Marconi di Dalmine e dipendente Rea da poco più di sei mesi. «Sono operatore esterno e mi occupo di carico e scarico di materie prime e di controllo operativo dell’impianto – spiega Luca, che è stato contattato dall’azienda dopo il diploma di quinta superiore e ha deciso di accogliere l’offerta e iniziare così un percorso di lavoro –. Mi piacerebbe diventare operatore quadrista. Il bello di questa azienda è che offre un programma di crescita che ci valorizza, con percorsi di affiancamento con tutor qualificati che ci permettono di ottenere una formazione completa».

In un mercato del lavoro sempre più

competitivo, le aziende non possono più limitarsi ad assumere: devono formare, ispirare, attivare. È con questa consapevolezza che Rea Dalmine, oltre al corso per l’ottenimento del patentino, ha attivato una serie di azioni dedicate ai giovani, offrendo loro strumenti per orientarsi e costruire il futuro professionale. «Dal post diploma – sottolinea la trentaseienne Michela Pigolotti, da 17 anni in Rea – si può avere un’evoluzione di carriera importante: si deve essere curiosi, si deve avere voglia di imparare e di mettersi in gioco, senza la paura di partire dal basso con le mansioni di base e più operative. I giovani, quando escono da scuola, sono molto preparati tecnicamente, ma devono acquisire tutta una serie di competenze “pratiche” indispensabili per condurre un impianto come il nostro. Oltre a un percorso formativo delineato, disponiamo di una piattaforma welfare in cui i dipendenti possono versare il premio di partecipazione ai risultati della produzione aziendale, orari flessibili per gli impiegati e lo smart working. Inoltre, diamo la possibilità al nostro personale di accantonare gli straordinari nella “Banca delle Ore”, da utilizzare poi come permessi aggiuntivi durante l’anno». Rea Dalmine è un’azienda flessibile, che cerca di essere attrattiva verso i giovani già nel post diploma: l’azienda, infatti, collabora con gli istituti del territorio per farsi conoscere e partecipa ai «Job Festival» promossi da Confindustria per reperire il maggior numero possibile di figure tecniche.

«Anche io arrivo dall’istituto Marconi di Dalmine e sono perito elettronico – racconta Antonio Bonzi, 37enne di Brembate, responsabile della conduzione dell’impianto e dei monitoraggi ambientali –. Sono entrato in Rea a vent’anni come operatore esterno e sono riuscito a raggiungere una posizione di rilievo che cercavo nella mia vita. Rea non è solo un’azienda che gestisce rifiuti, ma una realtà in continua evoluzione e sempre alla ricerca di molteplici professionalità che possano contribuire a portare benefici concreti alle nostre comunità, guidando un processo impiantistico complesso. Nel reparto di conduzione più della metà dei dipendenti sono ragazzi tra i 20 e i 25 anni, che hanno conseguito il patentino per la conduzione delle caldaie e che oggi rappresentano una parte significativa della nostra realtà, anche per la loro spiccata attenzione ai temi ambientali. I giovani, infatti, sono i primi che mi forniscono spunti per migliorare il processo di abbattimento delle emissioni».

«Ci sono molti giovani in Rea», conferma Davide Gamba, ingegnere meccanico 25enne di Valbrembo: «È una condizione positiva e stimolante. Io sto vivendo il periodo di affiancamento con il mio responsabile e sto scoprendo le parti dell’impianto e i futuri lavori di revamping finalizzati al miglioramento del processo».

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