«Il treno ci passa in casa»
Cresce la protesta in via Magrini

A partire dal 2005, dopo la posa di due nuove linee ferroviarie, subiscono il passaggio dei treni a pochi metri di distanza da casa e disagi di tutti i tipi. Nonostante le continue richieste d’aiuto, con segnalazioni d’inquinamento acustico ed elettromagnetico, danni con fessurazioni e sporcizia i non è cambiato nulla.

Tutto è rimasto tale e quale a prima. Invocano ascolto i residenti del condominio Glicine di via Magrini 6, nel quartiere San Tomaso, esasperati da una situazione che, con il passare degli anni, rischia di compromettere sempre di più la salute di chi abita nel complesso residenziale a poca distanza dai binari.

Così le famiglie coinvolte dal problema, lunedì pomeriggio, hanno accolto il nuovo presidente della circoscrizione 2 Giuseppe Epis all’interno dei loro appartamenti, spiegandogli che non ne possono più e chiedendo l'installazione di pannelli fonoassorbenti.

Oltre a quanto accertato in prima persona dal presidente della circoscrizione, c’è anche una vera e propria documentazione, (ricca di lettere, esposti, e raccomandate). A partire dal 2005 sono state inviate senza sosta a Regione Lombardia, Arpa, Asl, e Rete Ferroviaria Italiana. Il Comune di Bergamo (attraverso la circoscrizione 7 allora presieduta da Francesco Benigni) più di una volta ha inoltrato la richiesta d’installazione, nel tratto Largo Tironi – via Autostrada, delle barriere fonoassorbenti a Regione Lombardia, Arpa, e Rete Ferroviaria Italiana. Ma finora le risposte non sono arrivate.

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