Vista così, il clima non pare proprio natalizio in via Coghetti. Nei giorni scorsi il comandante della polizia locale Virgilio Appiani ha difatti mandato una mail a tutto il corpo con due allegati e una premessa: «Trasmetto la allegata sentenza, assai rilevante per le nostre strutture».
Appena il tempo di fare click sul primo Pdf che in parecchi hanno strabuzzato gli occhi: trattasi di un estratto di un noto quotidiano economico con l’articolo di una sentenza che, come dire, parlava da sé. Il titolo recita testualmente: «Rischio carcere per il vigile urbano che rifiuta di eseguire gli ordini impartiti dal comandante». Con tanto di testo integrale del giudizio di Cassazione e articolo di approfondimento.
Per carità, la situazione può essere derubricata sotto la voce «aggiornamento professionale», considerando che è sempre utile (quasi doveroso) conoscere l’evoluzione della giurisprudenza: di conseguenza il comandante passa la notizia ai sottoposti.
Ma se è vero che a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca, quella mail sa tanto di avviso ai naviganti: un messaggio nemmeno tanto subliminale a qualche agente poco in linea con la gestione del comando. E pare che i casi non manchino. In verità la questione-Appiani è stata al centro di un approfondimento tra il sindaco e l’assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi nelle scorse settimane.
Tra i rilievi mossi al comandante ci sarebbe stato anche quello di non essere ancora riuscito a compattare il corpo dopo quasi due anni dalla sua venuta (datata marzo 2008) a Palafrizzoni. Ma ci sarebbero state poi fior di pressioni in qualche «corrente» del Pdl per prendere in considerazione la sua sostituzione con un nome considerato più vicino al centrodestra, considerando che il comandante era stato scelto (e fortemente voluto) dall’ex sindaco Roberto Bruni.
In verità Appiani ha lavorato sia con amministrazioni di centrosinistra (Bergamo e prima ancora Brescia) che centrodestra (a Milano è stato vicecomandante), e a dirla tutta anche con la Lega. O meglio, con Giovanni Cappelluzzo, ora dirigente di Palafrizzoni, ma dal 1995 al 1999 presidente leghista della Provincia, prima di scendere dal Carroccio tra le polemiche e l’eterno disamore dei «duri e puri».
E proprio da un leghista è arrivato il placet alla riconferma di Appiani, l’assessore Invernizzi, nonostante (sempre dal lato Pdl) fosse partito un altro attacco, motivato dalla sua recente nomina a coordinatore dell’Accademia regionale della polizia locale, incarico che qualcuno avrebbe visto poco compatibile con l’impegno al comando della polizia locale. Il comandante quindi resta, si vocifera della possibile nomina di un nuovo vice, ma di certo l’ultima mail non avrà contribuito a rasserenare il clima.
Dino Nikpalj
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