Istruzione, per il direttore del ministero
«con questa riforma, svolta possibile»

Prosegue il percorso di formazione voluto dall'Ufficio scolastico provinciale in vista della riforma del secondo ciclo di istruzione e formazione che sarà introdotta a partire dal 1 settembre 2010. Ospite del quarto incontro tenutosi ieri al Liceo scientifico Mascheroni, Mario Giacomo Dutto, direttore generale della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica del Ministero dell'Istruzione.

«Con questa riforma siamo di fronte ad una svolta possibile- ha affermato Dutto-. Dal punto di vista strutturale il quadro istituzionale è perfettamente delineato, le iscrizioni sono state fatte, mentre gli organici saranno definiti a breve. A livello nazionale, nonostante le punte di eccellenza, ci troviamo di fronte alla necessità di migliorare il livello medio di preparazione degli studenti. Risulta quindi necessario prendere in mano la situazione e porsi in discontinuità con il passato. Chiaramente la crisi impone un certo rigore, perciò dovremo ottenere migliori risultati con le risorse a nostra disposizione».

Dutto ha sottolineato l'importanza per gli istituti superiori di porsi obiettivi di eccellenza e di introdurre un sistema di valutazione più chiaro, in grado di rendere gli studenti consapevoli del loro livello di formazione, sulla scia del percorso che alcuni istituti hanno già intrapreso. «Dobbiamo inoltre convincere gli studenti che qualunque sia la loro scelta, avranno una preparazione buona, solida. Bisogna superare l'idea che i licei classico e scientifico stiano su un gradino superiore rispetto agli istituti tecnici, i quali, tra l'altro, sono sempre stati uno dei punti di forza del sistema italiano, insieme ai buoni licei - ha sottolineato Dutto-. Un'ulteriore sfida sarà poi quella di ridurre la percentuale degli studenti che abbandonano la scuola nel corso dei cinque anni, più numerosi negli istituti tecnici e meno al liceo classico».

L'incontro, moderato dal provveditore agli studi, Luigi Roffia, e al quale ha partecipato anche il dott. Ennio Draghicchio, chiude il ciclo di formazione dedicato nello specifico ai dirigenti scolastici, ma il piano di formazione proseguirà fino a dicembre con un ciclo di seminari. Nel frattempo, l'Ufficio scolastico provinciale ha affidato al Centro di ateneo per la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento (CQIA) dell'Università di Bergamo un progetto di ricerca, quantitativa e qualitativa, da sviluppare a partire da settembre su un campione rappresentativo delle scuole della provincia di Bergamo circa la valenza educativa e orientativa dell'insegnamento e il ruolo didattico dell'esperienza e del lavoro.

I dati saranno disponibili dal prossimo anno e saranno il punto di partenza per una riflessione sui problemi evidenziati e sulle buone pratiche individuate.

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