Interrogazione dell'Idv alla Regione:
«Valutare l'impatto ambientale di Orio»

Lo scalo aeroportuale di Orio al Serio è una risorsa, ma bisogna occuparsi del suo impatto ambientale. Il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gabriele Sola ha presentato un'interrogazione al presidente Formigoni e agli assessori Raffaele Cattaneo (infrastrutture e mobilità) e Marcello Raimondi (ambiente, energia e reti) relativa alle criticità e alle problematiche legate al traffico aereo dell'aeroporto di Orio al Serio, che coinvolgono gli abitanti residenti nelle zone di rispetto limitrofe all'aeroporto.

«Ritengo che Orio sia una risorsa per il nostro territorio - premette Gabriele Sola - e proprio per questo motivo dobbiamo lavorare per ridurne al minimo l'impatto ambientale e le criticità. Il sospetto è che in questi anni la Regione non abbia esercitato appieno le sue prerogative di coordinamento e controllo sullo sviluppo di un'infrastruttura importante come l'aeroporto di Orio e sul suo impatto ambientale. Ad esempio - dice Gabriele Sola - non è chiaro se siano stati compiuti gli aggiornamenti delle zone di rispetto aeroportuale che il Ministero dell'Ambiente, nel dare parere favorevole al Piano di sviluppo di Orio, raccomandava venissero eseguiti almeno ogni due anni. Per questo chiediamo al presidente ed ai suoi assessori di spiegarci che cosa stia effettivamente facendo la Regione, se e come stia adempiendo ai suoi obblighi di vigilanza e controllo. Vogliamo poter valutare tutti i documenti relativi a questa sua attività».

«Lo stesso decreto del Ministero dell'ambiente (il nr. 677 del 4 novembre 2003, ndr) - prosegue Sola - prevede l'obbligo, in caso di abitazioni comprese nella cosiddetta 'zona di rispetto C', di fornire gratuitamente altra abitazione in diversa area, come per le abitazioni in fascia B qualora ne venisse avanzata richiesta. Inoltre, nelle abitazioni in fascia A ed in fascia B si dovrebbero operare interventi di isolamento acustico, come la messa in opera di infissi antirumore e l'installazione di aria condizionata per la stagione estiva. Tutto questo - spiega Sola - a spese di Sacbo e/o previo accordo con Regione Lombardia, come si legge testualmente nel decreto».

«Orio dal 2003 al 2010 ha visto triplicarsi i voli - dice ancora Sola - ma nessuno dei residenti nelle zone toccate dal traffico aereo sembra aver visto l'ombra di quelle misure che il Ministero aveva posto come indispensabili alla crescita dell'aeroporto. La Regione, nel frattempo, in che modo ha svolto il monitoraggio? Come intende adoperarsi affinché vengano rispettate le disposizioni del Ministero? Far mancare questo monitoraggio o non aggiornarlo secondo le prescrizioni del Ministero renderebbe la Regione corresponsabile di una situazione illegittima».

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