Banda larga, la Provincia
lancia un Sos a Berlusconi

La Provincia lancia un Sos a Berlusconi per non far affondare del tutto (con gravi danni per l'ente) le società partecipate. Il Consiglio provinciale di lunedì 4 ottobre ha dato mandato al presidente Ettore Pirovano di chiedere una deroga (che spetta appunto alla presidenza del Consiglio dei ministri concedere) alla Finanziaria per poter tappare i «buchi» di Abm Ict, la società di via Tasso per la banda larga, e della sua figlioccia Big Tlc, che si occupa della commercializzazione.

Si tratta di ripianare una perdita di 4 milioni di euro, e la trasfusione può essere fatta solo in casi eccezionali, perché la manovra governativa impedisce di dare contributi a società partecipate in passivo da almeno tre anni (come Abm Ict). La società di via Tasso potrebbe rientrare nelle eccezioni, perché tra le utenze c'è l'ospedale di Treviglio, collegato alla rete per servizi essenziali. «L'alternativa – ha spiegato il presidente Pirovano – sarebbe portare i libri della società in Tribunale».

Il Consiglio provinciale dà quindi fiducia ad Abm Ict (astenuti solo Lista Bettoni, della quale è stato bocciato un emendamento, e Sinistra per Bergamo), con posizioni però quantomeno curiose (anche se non inedite) da parte dei partiti. Tutti d'accordo, comunque, che il business plan della società vada rivisto, e soprattutto la sua mission, che deve puntare a portare la fibra ottica più nelle Valli (per superare il digital divide) che nella Bassa, senza escludere il coinvolgimento di partner privati nella Big Tlc.

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