Autista sotto un cancello nel 2008
Condannato il titolare dell'azienda

Un anno e due mesi con pena sospesa e un risarcimento provvisionale di 300 mila euro. È questa la condanna inflitta a Giuseppe Pizio, 71 anni, di Dalmine, il legale rappresentante della ditta Pizio spa finito alla sbarra con l'accusa di lesioni colpose gravissime.

Un anno e due mesi con pena sospesa e un risarcimento provvisionale di 300 mila euro. È questa la condanna che il giudice di Treviglio Stefano Storto ha inflitto a Giuseppe Pizio, 71 anni, di Dalmine, il legale rappresentante della ditta Pizio spa finito alla sbarra con l'accusa di lesioni colpose gravissime.

L'episodio incriminato è l'infortunio sul lavoro accaduto il 24 aprile del 2008 in un deposito della Snam a Casirate d'Adda, nell'ex area Malossa. Quel giorno F. P., 52 anni, autista-gruista della Pizio, all'epoca residente a Corna Imagna, era stato investito da un pesante cancello che stava cercando di spostare lungo la guida manovrando la gru. F. P. aveva riportato lesioni gravissime: da quel giorno è paraplegico, invalido al 90%.

Uno stravolgimento della vita per lui e i suoi familiari, seguito da una vera e propria beffa: il cinquantaduenne, a più di due anni dell'infortunio, non ha ancora visto un euro di risarcimento.

Durante il processo il giudice s'è trovato a fronteggiare tre ricostruzioni dell'infortunio: quella della vittima, quella di Accorigi e quella dell'Asl. Il difensore aveva chiesto l'assoluzione per l'imputato, «perché la manovra era avvenuta a lavori conclusi».
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