Cronaca / Valle Seriana
Lunedì 24 Gennaio 2011
«A Gandino in balìa della frana»
Lo sfogo di una famiglia isolata
Resta aperto il problema della frana che lo scorso 11 gennaio ha provocato la chiusura della strada che a Gandino porta al Santuario di San Lorenzo, sopra Barzizza. A perdurare sono soprattutto i disagi di una giovane famiglia residente a monte della frana. Leggi lo sfogo della famiglia Bosio.
Resta aperto il problema della frana che lo scorso 11 gennaio ha provocato la chiusura della strada che a Gandino porta al Santuario di San Lorenzo, sopra Barzizza. A perdurare sono soprattutto i disagi di una giovane famiglia residente a monte della frana, che ha inviato nella mattinata di lunedì 24 gennaio una lettera alla redazione web. «Sono la mamma - scrive Elisabetta Lumina Bosio - di una famiglia (l'unica, a dire la verità) residente a monte della frana caduta l'11 gennaio in località S. Lorenzo, a Gandino. Leggendo l'Eco mi è capitato sott'occhio l'articolo riguardante le famiglie di Predore, la loro soddisfazione nel vedere le loro esigenze e la loro vita di tutti i giorni ripristinate così velocemente (a soli sette giorni dal masso caduto vicino alla loro casa), l'amichevole ospitalità alberghiera ricevuta e mi è venuto il magone. Infatti anche noi abbiamo visto la nostra vita stravolta da questa frana che ha di fatto bloccato l'accesso alla nostra casa, data la pericolosità con cui incombe sulla strada per la quale transitiamo; sono infatti tredici giorni che usciamo all'alba e torniamo a buio fatto a piedi per un ripido sentiero del bosco, alla luce delle pile, carichi come sherpa perché i nostri tre figli , come tutti i bambini del giorno d'oggi, hanno un mucchio di impegni ed un mucchio di sacche, cartellette, zaini…».
«Durante la giornata siamo generosamente ospitati dai miei suoceri che ci forniscono pranzi,cene e una base logistica dove far studiare i bambini e la sera stringendo i denti si risale a casa nel gelo di questo inverno. Altro che albergo!!! - continua la signora Bosio -. Stiamo pazientemente aspettando che qualcuno ci dica qualcosa, quale santo interpellare (magari qualcuno dalle parti di Predore…) per far partire la famosa procedura di somma urgenza di messa in sicurezza perché per il momento è tutto un rimbalzo di responsabilità fra studi geologici, Ster (l'ex Genio Civile), Comune…. Scusate lo sfogo ma sinceramente ho avuto un moto di invidia per quelle famiglie di Predore, per quegli 84 mila euro e rotti arrivati così fulmineamente e per quei lavori già partiti, perche i nostri di lavori li vediamo allontanarsi ogni giorno di più».
L'intervento sulla frana era stato immediato da parte di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri e tecnici comunali, coordinati dal sindaco Gustavo Maccari, che guida personalmente l'assessorato ai lavori pubblici. In seguito erano giunti a Gandino i tecnici della Ster, la struttura della Regione. Hanno dettagliato i rilievi in una nota che evidenzia precedenti accertamenti sul posto del Genio Civile e del Servizio Geologico e classifica l'evento come «rilascio di porzioni rocciose da una parete sovrastante la strada comunale, fra l'altro oggetto di attività estrattive abusive avvenute in passato». La Ster esclude ora un proprio intervento diretto, anche in virtù di recenti provvedimenti legislativi e richiamando alle rispettive competenze Comune e privati proprietari.
«ispetto ai lavori necessari di messa in sicurezza per riaprire la strada – sottolinea il sindaco Maccari – abbiamo emesso una specifica ordinanza il giorno successivo al distacco, dopo aver verificato che sia la zona di distacco che quella in cui i detriti sono caduti sono di proprietà privata. Ai proprietari è stata intimata, entro sette giorni, la bonifica e la messa in sicurezza, terminate le quali la strada potrà essere riaperta. Diversamente dovremo intervenire come Comune, rivalendoci a termine di legge sui privati che non hanno ottemperato all'obbligo. Abbiamo costantemente seguito l'evoluzione della vicenda e siamo consapevoli dei disagi della famiglia Bosio, che ha dimostrato comprensione per i nostri sforzi e la nostra posizione».
G. B. G.
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