Campagna di restauri in Città Alta
E' la volta della chiesa del Carmine

Prima il Duomo, quindi San Pancrazio e ora il Carmine. La campagna di restauro che negli ultimi anni ha visto Città Alta al centro di una fitta serie di interventi proseguirà con la chiesa dell'ex convento affacciato sulla Corsarola: il Carmine.

Prima il Duomo, quindi San Pancrazio e ora il Carmine. La campagna di restauro che negli ultimi anni ha visto Città Alta al centro di una fitta serie di interventi sui suoi principali edifici religiosi proseguirà nei prossimi mesi con la chiesa dell'ex convento affacciato sulla Corsarola il Carmine appunto.

Una chiesa importante, non solo sul piano storico (la prima testimonianza risale al 1356) e artistico, ma anche per l'intensa devozione da parte degli abitanti della zona e di quanti frequentano il centro storico. Anche in questo caso si procederà per lotti. Il primo è stato avviato nelle scorse settimane e nell'arco di 4-5 mesi si concentrerà - grazie a un finanziamento regionale di 267 mila euro e a un ulteriore contributo della Cei di 100 mila euro – sulla parte più strutturale dell'intervento: dal consolidamento dell'edificio alla messa a norma dell'impianto elettrico all'eliminazione delle barriere architettoniche con la realizzazione di una rampa per consentire l'accesso ai disabili.

Il team è quello già collaudato di San Pancrazio e vedrà, sotto la supervisione della Soprintendenza ai beni architettonici della Lombardia, gli architetti Marco Paolo Servalli e Adele Sironi lavorare fianco a fianco con l'ingegnere strutturista Marco Verdina. Due le imprese selezionate: la Vitali di Zogno per il consolidamento e la Emi di Almè per la parte elettrica. «In particolare – spiega lo stesso Verdina – si lavorerà sull'arco di trionfo, adiacente alla cappella dello Juvarra e a quella di Sant'Agata, lesionato in più punti a seguito di alcuni scavi che, attorno alla metà degli anni Novanta, interessarono un vicino cantiere in piazza Mascheroni. Interverremo inoltre su altre fessure che si notano tra l'arco e il campanile, ma anche nel transetto e nella cappella di Sant'Agata».

Per quanto riguarda, invece, il secondo lotto che partirà non appena verranno raccolti i fondi indispensabili (per il momento sui 400 mila euro stimati si dispone dei 210 mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo a fondo perduto), in programma c'è la manutenzione del tetto e la sistemazione del passaggio che collega la vicina chiesa al chiostro dell'ex convento.

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