Brembate, «the show must go on»
La festa pensando a Yara

«The show must go on». Si riprende, si va avanti. Al palasport di Brembate Sopra, la musica alza i volumi, gli spalti si riempiono, gli applausi si caricano di entusiasmo. Dopo i funerali di Yara sabato, al palazzetto si svolge il saggio di fine anno di ginnastica.

«The show must go on». Si riprende, si va avanti. Al palasport di Brembate Sopra, la musica alza i volumi, gli spalti si riempiono, gli applausi si caricano di entusiasmo. Parte la musica dei Queen e cinque «farfalle» del settore agonistico di ginnastica ritmica danno il via a quella che per Brembate Sopra è la prima grande festa dopo i giorni di buio. Al palazzetto si svolge il saggio di fine anno di ginnastica ritmica e della «Dance academy». Centinaia gli atleti, centinaia le persone che riempiono ogni angolo della palestra.

Prima dell'inizio, c'è il fremito dell'attesa, la tensione dei ragazzi pronti a esibirsi, l'emozione dei genitori. Il punto da cui escono i gruppi è sovrastato dal volto Yara e dallo striscione delle amiche «Portandoti sempre nel nostro cuore continueremo a condividere la nostra più grande passione». Prende la parola il presidente della Polisportiva, Dino Bellini: «Di solito a questo punto dell'anno si stilano i bilanci. Questa sera è difficile dare un giudizio. La stagione è iniziata alla grande, poi è successo qualcosa che ci ha fatto precipitare. Da questa vicenda tragica abbiamo tratto un grande insegnamento: la passione e il coraggio degli istruttori e dei ragazzi hanno costruito la forza per continuare, oggi e anche in futuro, con uno spirito nuovo».

A pochi giorni dai funerali di Yara, proprio all'interno del palazzetto, non è stato facile immaginarvi una festa. «Essere qui questa sera – ha continuato Bellini – è stata una decisione difficile, ma se siamo convinti della forza di questa passione, se crediamo nel diritto allo sport dei ragazzi, non potevamo non essere qui». Applausi dal pubblico La forza dei ragazzi si sente subito. C'è voglia di liberarsi in grida di gioia. «Abbiamo affrontato mesi di pianto – ha concluso il presidente guardando il poster di Yara –, ed è giunto il momento di sorridere. Questo invito lo sento tutte le volte che guardo quel volto». Si succedono le esibizioni, rapide. Appare Keba, e dal pubblico si sussurra: «È la sorella di Yara». Ma questa sera è qui per seguire le sue piccole del corso base di ginnastica ritmica. Freme per loro, le guida con i gesti, le incita. Per Keba la ritmica è passione, e l'applauso più grande, alla fine, durante le presentazioni, è per lei. «Grazie a questi ragazzi perché dopo tanto tempo ci hanno fatto vivere emozioni diverse», ha detto il sindaco Diego Locatelli. Lo spettacolo coinvolge, cresce in intensità, regala la leggerezza delle più piccole, l'energia dell'hip-hop, la magia degli attrezzi volanti nelle esibizioni di ritmica. Poi si presentano i gruppi e le atlete, prossime alla partenza per Pesaro, dove sarà consegnato il trofeo «Yara Gambirasio».

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