Squilla il 115: i pompieri
sono sempre in prima linea

«Pronto, vigili del fuoco...». Nella sala operativa del 115 di Bergamo i telefoni squillano senza sosta. Gli operatori rispondono, prendono appunti, fanno domande a chi dall'altro capo del filo sta chiedendo aiuto: dove si trova? Cosa vede? Ci sono feriti?

«Pronto, vigili del fuoco...». Nella sala operativa del 115 di Bergamo i telefoni squillano senza sosta. Gli operatori rispondono, prendono appunti, fanno domande a chi dall'altro capo del filo sta chiedendo aiuto: dove si trova? Cosa vede? Ci sono feriti?

Una manciata di secondi dopo i mezzi di soccorso sfrecciano fuori dalla caserma di via Codussi a sirene spiegate. Qui vengono gestite tutte le chiamate che arrivano al 115 dalla Bergamasca e sempre qui, durante il nubifragio che la sera del 7 luglio si è abbattuto sulla provincia, le linee telefoniche sono diventate roventi: 500 chiamate per alberi caduti, tetti scoperchiati, allagamenti.

Un'emergenza che per tutta la notte ha tenuto impegnati non solo i vigili del fuoco del comando provinciale, ma anche tutti quelli che lavorano (tanti anche come volontari) nei distaccamenti della provincia. Quella sera qualcuno ha addirittura deciso di restare al lavoro anche se aveva finito il turno.

Giovedì 14 luglio, all'indomani della nuova «frustata» di maltempo, abbiamo potuto osservare da vicino la vita dei vigili del fuoco, una vita tutta al servizio della gente. In sala operativa due operatori (quattro nei casi di gravi emergenze) presidiano le linee del 115, pronti a far partire le squadre. Da inizio anno questa centrale ha gestito 2.386 interventi, mentre nel 2010 sono stati oltre quattromila. Circa un terzo erano incendi.

Leggi di più su L'Eco di venerdì 15 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA