Lettori universitari a Bergamo
Il caso è approdato a Londra

La vicenda dei lettori madrelingua dell'università di Bergamo è arrivata a Londra. Quelli inglesi, infatti, si sono fatti sentire anche nel loro Paese per essere difesi di fronte a quella che avvertono come una discriminazione rispetto ai colleghi italiani.

La vicenda dei lettori madrelingua dell'università di Bergamo è arrivata a Londra. Quelli inglesi, infatti, si sono fatti sentire anche nel loro Paese per essere difesi di fronte a quella che avvertono come una discriminazione rispetto ai colleghi italiani.

E così il ministro per l'Europa David Lidington - inglese - durante una recente visita a Roma, ne ha parlato con il ministro degli esteri Franco Frattini. Il punto è un taglio degli stipendi del 60%, conseguente alla riforma dell'università del ministro Gelmini. Per il ministro inglese è discriminazione, per l'università di Bergamo azione legittima supportata dall'avvocatura dello Stato.

La questione è antica, spinosa e vale milioni di euro. Tutto gira intorno alla domanda: i lettori sono docenti universitari oppure no? Per la Corte di giustizia dell'Unione europea i lettori sono docenti, perché insegnano a parlare una lingua straniera, preparano esercitazioni, correggono le prove d'esame. Per l'Italia i lettori sono personale tecnico.

La figura del lettore non ha equivalente in altri Paesi dove c'è solo un tutor volante per la conversazione. In Italia invece, nelle facoltà di lingue e letterature straniere, il lettore è stato ritenuto indispensabile, ma ha sempre mantenuto uno status incerto, sulla soglia dell'accademia.

A Bergamo ci sono 9 lettori: 5 per inglese, 3 per francese, 1 per tedesco.

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