Biotecnologia della Cromoplastica
per abbattere il cromo esavalente

Nella Bassa si sperimenterà una innovativa biotecnologia per l'abbattimento del cromo esavalente della falda acquifera fra Verdellino e Treviglio. Alla Cromoplastica, Arpa, Asl, Provincia e Regione hanno permesso di fare ricorso ad una biotecnologia.

Nella Bassa si sperimenterà una innovativa biotecnologia per l'abbattimento del cromo esavalente presente nella falda acquifera fra Verdellino e Treviglio. Alla Cromoplastica di Verdellino, ditta individuata come responsabile di questo inquinamento venuto alla luce due anni fa, Arpa, Asl, Provincia e Regione hanno permesso di fare ricorso ad una biotecnologia, sviluppata dalla Biosearch Ambiente di Torino, che prevede l'iniezione nella falda acquifera di una miscela definita detossificante.

Obbiettivo di questa miscela trasformare il cromo esavalente, sostanza tossica, in cromo trivalente sostanza innocua. La sua iniezione nella falda acquifera, che dovrebbe partire dopo l'estate in un campo prova a sud della Cromoplastica, avverrà ogni 15 giorni per un periodo sperimentale di tre mesi. Durante questo periodo Arpa, Asl, Provincia e Regione hanno chiesto che vengano effettuati continue analisi per monitorare che la miscela iniettata nella falda acquifera elimini il cromo esavalente senza introdurre altre sostanze inquinanti.

La conferenza dei servizi che ha approvato questa sperimentazione si è svolta in due riunioni. Alla prima erano presenti anche i Comuni di Verdellino e Ciserano che ha presentato parere contrario giustificato, secondo i suoi rappresentanti, dalla mancanza di sufficienti informazioni in merito alla miscela che verrà iniettata nella falda acquifera. Alla seconda riunione, che ha dato il via definitivo, il Comune di Ciserano, a quanto risulta per un semplice errore burocratico, non è stato invitato.

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