Mar Rosso, 39enne in vacanza
sequestrata per due giorni

Sequestrata per due giorni, prigioniera nella casa di un uomo appena conosciuto. Soltanto il blitz delle forze di polizia le ha permesso di tornare in libertà. È la terribile esperienza vissuta da una 39enne della Val Seriana in vacanza sul Mar Rosso

Sequestrata per due giorni, prigioniera nella casa di un uomo appena conosciuto. Soltanto il blitz delle forze di polizia le ha permesso di tornare in libertà. È la terribile esperienza vissuta da una donna di 39 anni residente in Val Seriana: si trovava in vacanza in una località del Mar Rosso, in Egitto, quando un uomo l'avrebbe sequestrata. Il presunto aguzzino, un egiziano di 30 anni, è già in stato d'arresto.

La vicenda risale alla scorsa settimana: la donna – sulla cui identità vige il massimo riserbo – si trovava in vacanza quando ha incontrato il giovane. Una conoscenza che si è rivelata una trappola: fra minacce e percosse lui l'avrebbe portata a casa sua.

L'intenzione era, forse, sposarla per avere la cittadinanza. Solo grazie a un sms inviato di nascosto alla sorella in Italia la donna ha dato l'allarme, fornendo anche indicazioni sul luogo della prigionia. La sorella non ha perso tempo e si è precipitata dai carabinieri di Bergamo, per sporgere denuncia. I militari hanno informato la Procura e, nelle ore successive, si è messa in moto la macchina ministeriale, con il coinvolgimento della Direzione generale degli italiani all'estero, che fa capo al ministero degli Affari esteri.

La liberazione Le autorità italiane, in stretto collegamento con l'ambasciata italiana al Cairo e il consolato di Alessandria d'Egitto, hanno coinvolto le forze di polizia locali e il servizio di cooperazione internazionale di polizia. In breve, il luogo della prigionia è stato individuato, proprio grazie alle indicazioni preziose fornite dalla donna sequestrata via sms alla sorella. La liberazione sarebbe avvenuta con un blitz, nel corso del quale il trentenne egiziano sarebbe stato arrestato con le accuse di tentato omicidio e sequestro di persona.

La donna bergamasca è stata invece portata inizialmente in un ospedale della zona, per essere visitata, e poi affidata a personale dell'ambasciata italiana al Cairo. Domenica, ancora sotto choc, ha fatto ritorno in Italia, dove ha potuto riabbracciare i suoi familiari, rimasti anche loro molto turbati dalla disavventura in cui è rimasta coinvolta. Nel frattempo le indagini – anche della Procura di Bergamo – proseguono per cercare di ricostruire ogni dettaglio della vicenda. Si cerca di capire se ci siano altre persone coinvolte nel sequestro o nella sua organizzazione, e di verificare se il presunto responsabile avesse parenti, conoscenti o comunque agganci sul territorio italiano, in particolare nella Bergamasca.

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