Tassa di soggiorno a Bergamo?
Un deciso no dagli albergatori

L'applicazione della tassa di soggiorno sui turisti si fa sempre più concreta. Il Comune ha iniziato a discuterne presentando l'ipotesi in Commissione, ma non piace assolutamente agli albergatori della città che si oppongono compatti.

L'applicazione della tassa di soggiorno sui turisti si fa sempre più concreta. Il Comune ha iniziato a discuterne presentando l'ipotesi in Commissione, ma non piace assolutamente agli albergatori della città che si oppongono compatti: «Siamo contrari perché non si può colpire in questo modo il turismo che porta ricchezza a Bergamo».

La tassa sul turista, per ora, non è ancora realtà; anzi, deve ancora passare in Giunta e in Consiglio comunale ma sembra proprio una delle ipotesi più concrete per far fronte alla crisi nera in cui versano le casse comunali. Le dichiarazioni dell'assessore comunale al Bilancio Enrico Facoetti rilasciate in sede di Commissione consiliare portano proprio in questa direzione e preoccupano già tutti i direttori degli alberghi della città.

«Stiamo pensando di introdurre la tassa di soggiorno come è già stato fatto a Roma o Firenze - aveva dichiarato l'assessore a Palafrizzoni –. La tassa può consistere in una cifra che va dai 2 ai 5 euro, è ancora da decidere, ed è diretta a chi pernotta nelle strutture alberghiere e ricettive cittadine. A breve incontreremo tutti i Comuni della "Grande Bergamo" per confrontarci con loro e capire se sono intenzionati ad aderire».

Sulla questione della tassa di soggiorno, nei giorni scorsi, c'era già stato un incontro informale fra il Comune di Bergamo e le associazioni degli imprenditori turistici. Le parti, però, restano lontanissime.

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