«Più licenze per i taxi?
Il lavoro è calato del 50%»

«Il nostro settore si trova in gravi difficoltà - dice Flavio Sibio, rappresentante dei tassisti di Bergamo -, per cui stando agli annunci da Roma, come ad esempio il raddoppio delle licenze, ci troveremmo a vedere raddoppiata una situazione già di per sé precaria».

Tassisti sul piede di guerra anche a Bergamo: per il prossimo 23 gennaio è stato proclamato il fermo nazionale della categoria per protestare contro la mancata convocazione chiesta lo scorso 5 gennaio al governo, e per contestare le misure annunciate da quest'ultimo per il settore sul tema delle liberalizzazioni.

La presa di posizione è scaturita al termine dei lavori del cosiddetto «parlamentino», la riunione nazionale dei rappresentanti di categoria tenuta l'11 gennaio a Bologna e che ha visto la partecipazione di numerose delegazioni provenienti da ogni parte d'Italia, compresa quella bergamasca. Inoltre, in vista dello sciopero del 23, per lunedì 16 è convocata un'assemblea nazionale di categoria a Roma.

«Il nostro settore si trova in gravi difficoltà - dice Flavio Sibio, rappresentante dei tassisti di Bergamo -, per cui stando agli annunci da Roma, come ad esempio il raddoppio delle licenze, ci troveremmo a vedere raddoppiata una situazione già di per sé precaria. Ormai i nostri tempi d'attesa di un cliente sono di circa un'ora. Per cui mi chiedo chi possa essere tanto insensato, in un momento come questo, da accettare di fare il tassista».

«Basti dire che, dati alla mano, stiamo registrando una mole di lavoro inferiore del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un flessione, peraltro, presente un po' dappertutto. Il perché è semplice: la gente ha meno soldi in tasca e non va certo a spenderli nei taxi, se non nei casi di assoluta necessità».

«Se occorre davvero rivedere l'assetto del servizio taxi – sottolinea Sibio – non credo che la soluzione migliore, per l'utente e per l'operatore, sia la liberalizzazione. Anche perché ci sono delle cifre che parlano chiaro in proposito. In alcune città europee dove è stata introdotta tale liberalizzazione, le tariffe non solo non sono calate ma hanno addirittura subito un consistente aumento».

Sempre sul tema delle liberalizzazioni, con riferimento al servizio taxi, riportiamo una nota fatta pervenire da Umberto Dolci per conto di Federconsumatori Bergamo. Dopo aver premesso che già da tempo l'associazione sollecita, ma inutilmente, le amministrazioni succedutesi alla guida della città ad intervenire affinché cittadini e turisti possano fruire di un servizio taxi all'altezza di un capoluogo tra i più produttivi d'Italia, fa presente che «i problemi denunciati e mai risolti vanno dal numero esiguo delle licenze territoriali ai costi del servizio e alle modalità del servizio stesso».

Umberto Dolci aggiunge poi che «i tassisti di Bergamo sembrava fossero disponibili ad accedere ad alcune delle richieste che anche Federconsumatori aveva avanzato: dai "taxi rosa" all'istituzione di tariffe agevolate per l'erogazione del servizio in supplenza alle carenze del trasporto pubblico locale la cui presenza non brilla dopo le ore 20».

«A distanza di ulteriori due anni, quando sembra che il governo sia deciso a liberalizzare il servizio "ingessato" - si legge ancora nel comunicato - dobbiamo risentire promesse mai mantenute». Federconsumatori auspica la rapida decisione che liberalizzi le licenze, almeno rapida come quella che ha stabilito il prolungamento dell'età lavorativa; nell'auspicio che cittadini e turisti possano contare su un servizio migliore e dai costi concorrenziali che permettano a molte più persone di utilizzarlo».

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