S. Giovanni Bianco: fine epoca
Saracinesca giù all'ultimo hotel

Con la chiusura, da lunedì 23 gennaio, dello storico albergo «Aia», a San Giovanni Bianco si chiude simbolicamente un'epoca. L'epoca di un turismo che non c'è più, per decenni alimentato soprattutto dalla stagione d'oro di San Pellegrino.

Con la chiusura, da lunedì 23 gennaio, dello storico albergo «Aia», a San Giovanni Bianco si chiude simbolicamente un'epoca. L'epoca di un turismo che non c'è più, per decenni alimentato soprattutto dalla stagione d'oro di San Pellegrino.

Ancora fino agli Anni '70 il paese di Arlecchino contava sette alberghi e una decina di ristoranti. Poi il lento declino, in contemporanea con lo spegnersi della stella di San Pellegrino, la chiusura degli storici hotel della stazione termale e il venir meno dei villeggianti.

A San Giovanni Bianco solo lo storico albergo «Aia», nei pressi della Corna Albana, lungo la strada per Roncaglia e la Valle Taleggio, aveva resistito ai colpi della crisi turistico-alberghiera. Ma ora anche l'ultimo gestore, in pensione, ha gettato la spugna, senza alcuno che prenda in mano la sua eredità. La struttura è in vendita o in affitto da tempo, ma senza esito.

San Giovanni Bianco, dunque, senza più nessun albergo, seppure in paese, negli ultimi anni siano comunque sorte altre tipologie di alloggio, dai bed and breakfast agli agriturismi. L'albergo-ristorante resterà chiuso dopo oltre 150 anni di attività, gli ultimi 26 anni dei quali gestiti dalla famiglia di Mosè Bonzi.

«Ma speriamo non sia una cosa definitiva – dice il proprietario Gigi Bonzi, cugino di Mosè –. Ci auguriamo che qualcuno si faccia avanti per prendere in affitto o acquistare l'attività, perché con una storia così lunga alle spalle è triste prendere consapevolezza che questo lavoro, che si tramanda di generazione in generazione, finisca così».

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