Cromo esavalente: una barriera
fra Ciserano e Castel Rozzone

«Entro una settimana sarà attiva la barriera a valle tra Ciserano e Castel Rozzone arrestando il flusso del materiale inquinante. E' quanto ha annunciato il dirigente dell'assessorato regionale all'Ambiente Angelo Elefanti in Regione.

«Entro una settimana sarà attiva la barriera a valle tra Ciserano e Castel Rozzone arrestando il flusso verso valle del materiale inquinante, la ditta responsabile dell'inquinamento ha già messo in sicurezza l'area contaminata e a breve sarà realizzato un progetto di depurazione che risolverà il problema nelle aree circostanti, proprio in questi giorni abbiamo infine ultimato la definizione di un protocollo d'intervento con tutti i soggetti parte in causa».

E' quanto ha annunciato il dirigente dell'assessorato regionale all'Ambiente Angelo Elefanti nel corso dell'audizione convocata in Regione dal presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile Giosuè Frosio (Lega Nord) per approfondire le problematiche inerenti le contaminazioni della falda acquifera compresa tra Verdellino e Treviglio nella bassa bergamasca.

L'audizione era stata sollecitata settimana scorsa dai Consiglieri regionali Maurizio Martina (PD) e Gabriele Sola (IdV), allarmati dalla notizia della presenza nei campioni prelevati dall'Arpa anche di nichel e cloroformio in aggiunta al già riscontrato cromo esavalente. Sulla questione sono intervenuti il presidente di Arpa Lombardia Enzo Lucchini con il direttore generale Umberto Benezzoli e i responsabili di settore dell'Asl di Bergamo Vincenza Amato, Bruno Pesenti e Paolo Antoniolli, che hanno rassicurato i presenti evidenziando come sul territorio in questione siano state fatte nei giorni scorsi cinque campionature in località distinte, senza che in alcun caso siano state però rilevate presenze di nichel e cloroformio superiori alla soglia minima di rischio.

Arpa Lombardia ha poi annunciato come, nelle aree interessate dalla falda contaminata da quantità di cromo esavalente, sarà effettuato un monitoraggio costante a cadenza semestrale e sarà intensificato il monitoraggio sulla qualità delle acque.

«Abbiamo introdotto nel terreno e nella falda acquifera – ha aggiunto l'ingegner Elefanti - dei nutrienti che sviluppano una flora batterica in grado di trasformare il cromo esavalente presente in cromo 3, quest'ultimo completamente innocuo. La sperimentazione avviata sta già dando ottimi risultati e proseguiremo sicuramente su questa strada».

«Regione Lombardia sta facendo con serietà e tempestività la propria parte – ha commentato il presidente Giosuè Frosio - e per gli interventi di bonifica nell'area tra Treviglio e Verdellino ha già investito un milione e 100mila euro. Nuove risorse saranno rese disponibile man mano che gli interventi lo richiederanno, i cittadini possono contare sul fatto che stiamo affrontando il problema con grande attenzione e puntualità».

«Serve chiarezza sui tempi e sulle procedure della bonifica e occorrono certezze sulle risorse – hanno detto Maurizio Martina e Mario Barboni del Partito Democratico -: la definizione del protocollo d'intervento è fondamentale, così come la mappatura delle aree dove sono state individuate le sorgenti dell'inquinamento».

«Auspico che il protocollo d'intervento sia ufficializzato quanto prima con la piena condivisione di tutti i soggetti interessati – ha aggiunto Gabriele Sola (IdV) - ma è chiaro che fondamentale sarà la celerità della tempistica con cui si faranno gli interventi. La mappatura e il monitoraggio inoltre devono essere effettuati non più in un ottica di cura, ma anche e soprattutto di prevenzione».

All'audizione di questa mattina hanno preso parte anche l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Bergamo Pietro Romanò, il sindaco di Verdellino Giuseppe Maci, l'assessore all'ambiente di Ciserano Natale Zucchetti, il vicesindaco di Arcene Elio Ferrari con l'assessore all'Ambiente Valentina Vavassori, il vicesindaco di Treviglio Juri Imeri e il rappresentante di legamabiente Bassa bergamasca Patrizio Dolcini.

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