Diminuire di 10 centesimi le accise
La proposta dei benzinai bergamaschi

Anche i benzinai bergamaschi sostengono la proposta fatta a livello nazionale dalla Figisc: diminuire di 10 centesimi le accise sulle benzina. Lo pensa l'associazione di categoria dei gestori di impianti di distribuzione carburanti aderenti a Confcommercio Imprese per l'Italia.

Anche i benzinai bergamaschi sostengono la proposta fatta a livello nazionale dalla Figisc: diminuire di 10 centesimi le accise sulle benzina. L'associazione di categoria dei gestori di impianti di distribuzione carburanti aderenti a Confcommercio Imprese per l'Italia ritiene che l'unica soluzione per abbassare il prezzo della benzina sia agire sulle cause che hanno determinato l'aumento del prezzo del carburante.

«Non ci sono altre alternative realistiche – afferma Giuseppe Milazzo, presidente del gruppo benzinai di Ascom Bergamo -. Se qualcuno pensasse che lo stesso risultato si può ottenere agendo sui margini della distribuzione che, al netto, non valgono più di 2,5 centesimi/litro o che si tratti semplicemente di aumentare una concorrenza che è già oggi spinta, abbia allora il coraggio di ritornare al prezzo amministrato od al prezzo imposto, ma, in ogni caso, ad un prezzo che non potrà certo essere quello che oggi sta mettendo in ginocchio consumatori e gestori».

Da un anno a questa parte il prezzo dei carburanti è aumentato mediamente di 30 centesimi/litro, ossia del 20 %. «Di questi 30 centesimi, 9 sono dovuti all'aumento del petrolio, 21 all'aumento delle imposte, come a dire che il 70 % della responsabilità degli aumenti è da attribuirsi alle maggiori tasse – spiega Milazzo-. Abbiamo le imposte sui carburanti più alte dell'intera Europa comunitaria e, di conseguenza, il più alto prezzo».

Secondo la Confederazione, di cui Milazzo di fa portavoce, senza un'inversione di rotta si rischia un cortocircuito definitivo dei consumi delle famiglie e dell'economia delle imprese, con la messa sul lastrico di decine di migliaia di operatori del settore e dei loro dipendenti. «È necessario – conclude Milazzo - che il Governo affronti questa emergenza nazionale rivedendo la sua politica fiscale su questi consumi necessari a garantire la mobilità del Paese: riduca il peso delle accise sui carburanti, diminuendole di almeno 10 centesimi/litro, ovvero ripristinando la situazione ante 7 dicembre 2011, quando fu deciso l'aumento in un solo giorno di 10 centesimi per la benzina e di 14 per il gasolio» . Per il momento la categoria, pur formulando questa proposta, non ha in programma scioperi o manifestazioni di protesta.

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