Stufe a legna ancora «salve»:
salta l'obbligo di certificazione

Sono decine di migliaia le stufe a legna nelle case della Bergamasca: i loro proprietari correvano il rischio di doversi dotare di una certificazione per poterle utilizzare. Per ora però non se ne farà nulla, perché un emendamento ha bloccato l'obbligo di certificazione.

Sono decine di migliaia le stufe a legna nelle case della Bergamasca: i loro proprietari correvano il rischio di doversi dotare di una certificazione per poterle utilizzare. Per ora però non se ne farà nulla, perché un emendamento ha bloccato l'obbligo di certificazione.

Della questione si discute da un paio d'anni: prima si era ipotizzato un obbligo di certificazione annuale, sul facsimile di quello che avviene per caldaie e caldaiette a gas, poi la certificazione - stando alla proposta - avrebbe dovuto essere richiesta ogni 5 anni.

Sono insorti il Pd e la Lega: così, in Regione, è stato approvato l'emendamento contro il tentativo di certificare le stufe, presentato dal gruppo del Pd, con l'appoggio bipartisan anche di parte della maggioranza.

L'articolo che voleva imporre controlli e certificati agli impianti a biomassa legnosa, dentro il progetto di legge 146 «Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione», sorta di legge omnibus regionale, in discussione mercoledì 4 aprile in Consiglio regionale, è stato invece stralciato.

Nel progetto di legge 146 si tentava proprio di riproporre i controlli sulle stufe a legna casalinghe. In che modo? «All'art. 35 - spiega Mario Barboni, consigliere regionale del Pd – era prevista la modifica all'art. 11 della legge regionale 24/2006 sugli impianti a biomassa. Un provvedimento che intendeva equiparare le stufe a legna agli altri impianti termici civili e non teneva in considerazione le diversità delle zone della Lombardia. Il problema va affrontato, ma non imponendo ulteriori "tasse" ai cittadini lombardi attraverso la parificazione delle stufe alle caldaie a gas. Vanno, invece, predisposti adeguati regolamenti per l'utilizzo di questi sistemi di riscaldamento».

Anche l'altro emendamento, presentato dalla Lega, intendeva evitare ai cittadini l'obbligo di dover sottoporre le stufe a certificazione: poiché l'argomento e le richieste erano sostanzialmente le stesse, approvato l'emendamento del Pd, quello del Carroccio non è stato votato.

Certificazione o non certfiicazione, resta valido per chiunque utilizzi stufe a legna il consiglio di effettuare una costante manutenzione, in particolare la pulizia della canna fumaria: questo, ovviamente, per evitare il rischio di incendi.

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