Turisti in Valle Brembana?
«Si introduca un ecopass»

Un ecopass, sullo stile di quello per Milano, per entrare, nei weekend da marzo a settembre, in Valle Brembana. La proposta - un po' provocatoria ma neppure troppo - arriva da Silvano Gherardi, di San Pellegrino, per 25 anni assessore comunitario (di cui dieci al Turismo) in Valle Brembana.
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Un ecopass, sullo stile di quello per Milano, per entrare, nei weekend da marzo a settembre, in Valle Brembana. La proposta - un po' provocatoria ma neppure troppo - arriva da Silvano Gherardi, di San Pellegrino, per 25 anni assessore comunitario (di cui dieci al Turismo) in Valle Brembana.

«Da qualche tempo, per salvaguardare l'ambiente, la visita delle grandi città culturali - dice Gherardi - avviene solo a costo di qualche balzello e di parcheggi carissimi. Persino per entrare nel Duomo di Milano bisogna pagare. Perché non istituire allora un ecopass in Valle Brembana, da versare ai Ponti di Sedrina, dove solitamente le auto sono ferme per le code?».

«Tre euro, da primavera all'estate, nei weekend. Qualcuno, forse, riterrà la proposta fuori luogo. Non penso lo sia. I turisti verrebbero ugualmente, anzi, forse anche di più. Perché la valle verrebbe considerata di pregio ancora maggiore: i tre euro servirebbero per curare quei sentieri e quei borghi visitati da loro».

Ma, al di là dell'ecopass, quali le soluzioni per potenziare l'afflusso di turisti? «Sicuramente occorre migliorare la viabilità, dare priorità agli investimenti sugli impianti di sci, ammodernare alberghi e agriturismi, sfruttare meglio i marchi già consolidati come quello di San Pellegrino e salvaguardare maggiormente torrenti e fiumi, facendo attenzione al proliferare delle centraline idroelettriche. Infine puntare su San Pellegrino e alla riapertura del casinò e prolungare la ciclovia fino a Bergamo».

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