L'orso, gli alpeggi e la paura
Rarissimi gli attacchi all'uomo

Non parlate di salvaguardia dell'orso agli alpeggiatori, non ne vogliono proprio sapere. Fra pochi giorni partiranno verso gli alpeggi e la preoccupazione di trovarsi a tu per tu con l'animale non manca, per questo Coldiretti Bergamo ha promosso due incontri formativi nelle valli.

Non parlate di salvaguardia dell'orso agli alpeggiatori, non ne vogliono proprio sapere. Fra pochi giorni partiranno verso gli alpeggi e la preoccupazione di trovarsi a tu per tu con l'animale non manca, per questo Coldiretti Bergamo ha promosso due incontri formativi nelle valli, a San Giovanni Bianco e all'oratorio di Clusone.

A rassicurare gli allevatori ci hanno pensato Antonio Tagliaferri ed Elena Tironi, referenti della Regione per il progetto Arctos per la tutela della presenza dell'orso. All'incontro di San Giovanni Bianco Tagliaferri, in particolare, ha spiegato: «L'orso è un animale intelligente, sa correre veloce e si sa arrampicare sugli alberi. Se si avvicina una notte in un luogo, è possibile che faccia ritorno la notte successiva. In alcuni casi è necessario realizzare un doppio recinto elettrificato per proteggere le bestie. Va ribadito però come gli attacchi all'uomo siano pochissimi. Nella storia sono pochi i decessi causati da attacchi dell'orso, solitamente l'animale scappa non appena sente la presenza dell'uomo a decine di metri di distanza».

«È l'orso che deve abituarsi alla presenza dell'uomo - ha sottolineato Tagliaferri -, l'obiettivo è instaurare una convivenza». «La Regione rimborserà qualsiasi danno derivante dai danni provocati dall'orso - ha rassicurato Elena Tironi - bisognerà solo segnalare il danno».

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