Orobievive: «Il comprensorio?
Uno scempio senza risorse»

Se non saranno fiori e piante a fermare il comprensorio sciistico delle Valli Seriana e di Scalve, lo faranno i soldi. Ne sono convinti gli ambientalisti che, dopo la presentazione del nuovo progetto, alzano la voce e mettono in cantiere una camminata sui sentieri dello sci.

Se non saranno fiori e piante a fermare il comprensorio sciistico delle Valli Seriana e di Scalve, lo faranno i soldi. Ne sono convinti gli ambientalisti che, una settimana dopo la presentazione in anteprima su «L'Eco di Bergamo» del nuovo progetto inviato in Regione per essere discusso giovedì 7 giugno in Segreteria tecnica, alzano la voce e mettono in cantiere una camminata sui sentieri dello sci, dagli Spiazzi di Gromo (o da Nona di Vilminore) al lago Spigarel, sotto il pizzo di Petto. Il cuore del progetto.

Se per preparare gli scarponi è presto (la camminata «Comprensorio sciistico. La montagna dice no» organizzata da SerianAmbiente in collaborazione con Orobievive è in calendario il 24 giugno), a onor di cronaca occorre dire che in Regione non hanno dovuto nemmeno preparare la penna: l'incontro del 31 maggio è infatti stato rimandato al 7 giugno e poi ancora al 14.

Sarà allora che si esaminerà il progetto preliminare redatto dalla Tec.Pro. di Bergamo per conto di Berghem Ski Srl: il nuovo piano di sviluppo mette nero su bianco un comprensorio che dovrà fare a meno degli Spiazzi di Gromo, ritiratisi dai giochi.

«Dimezzato», aveva dichiarato il sindaco di Valbondione Benvenuto Morandi: da 90 si scende a 50 chilometri di piste. Ma già su questo punto gli ambientalisti hanno qualcosa da precisare. «Le nuove piste da realizzare non raggiungono i 5 chilometri di lunghezza – spiega Giorgio Marchesi di Orobievive, il coordinamento delle associazioni ambientaliste della Bergamasca –: sono decisivi in termini pubblicitari e quindi di ritorno economico cinque chilometri?».

Yutto su L'Eco di Bergamo del 4 giugno

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