«Nessun obbligo di tinteggiare la casa»
Il Comune di Gromo perde la causa

Una causa legale lunga 9 anni per dire che quella casa proprio non s'ha da tinteggiare, «né ora né mai» conferma soddisfatta Beatrice Olivari, ex sindaco di Gromo e moglie di Guerino Scacchi, proprietario insieme al fratello Carlo dell'immobile incriminato.

Una causa legale lunga nove anni per dire che quella casa proprio non s'ha da tinteggiare, «né ora né mai» conferma soddisfatta Beatrice Olivari, ex sindaco di Gromo e moglie di Guerino Scacchi, proprietario insieme al fratello Carlo dell'immobile incriminato.

Il Tribunale amministrativo regionale ha dato loro ragione: colori e pennelli non si poseranno sulle facciate di quella casa, situata in via Carminati, nei pressi della Chiesa parrocchiale di Gromo. Fu costruita nel 1979, lasciando le facciate al rustico: nessun colore a coprire il grigio del cemento. Passarono gli anni fino a quando, nel novembre del 2003, l'allora sindaco Luigi Santus e il tecnico comunale impugnarono i regolamenti comunali e recapitarono agli Scacchi un'ingiunzione: o pitturate la casa o ci pensiamo noi con la «tinteggiatura coattiva» e spese a vostro carico.

«La politica non c'entra – spiegò all'epoca il sindaco Santus –, solo la volontà di far rispettare i regolamenti urbanistici. Le norme vengono fatte per essere applicate, ci mancherebbe altro. Case malmesse ce ne sono in paese, ma nessuna è senza intonaco come questa». Ma per Beatrice Olivari non si trattò di una semplice questione di estetica: fotografò una decina di case in condizioni più indecorose della sua e concluse: «È un provvedimento che non ha precedenti in paese – disse al nostro giornale –. Se non si tratta di un attacco a me, come spiegarlo diversamente? A meno che non ci troviamo di fronte a situazioni di pericolo della pubblica incolumità, ma non mi sembra il caso di una tinteggiatura che è stata solo rinviata».

Dopo l'ingiunzione dell'Ufficio tecnico la vicenda sbarcò addirittura in Consiglio comunale, poi i fratelli Scacchi fecero ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Il Tar ha dato ragione a Carlo e Guerino Scacchi il Comune dovrà risarcirli con 3.500 euro e pagare le spese legali. C'è di più: l'intero fascicolo viene trasmesso alla Procura della Corte dei conti, per verificare le responsabilità di eventuali danni erariali arrecati dagli amministratori alle casse di Gromo.

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