Sentenza Tar: «Aree da risarcire
Oppure demolite la superstrada»

Demolire la superstrada, o acquisire i terreni su cui è stata realizzata pagando ai proprietari il dovuto indennizzo? È il dilemma - s'immagina non troppo amletico - che la Provincia dovrà sciogliere per ordine del Tar di Brescia.

Demolire la superstrada, o acquisire i terreni su cui è stata realizzata pagando ai proprietari il dovuto indennizzo? È il dilemma - s'immagina non troppo amletico - che la Provincia dovrà sciogliere per ordine del Tar di Brescia.

L'arteria del ventilato smantellamento è ben nota a migliaia di automobilisti (oltre ventimila al giorno, dicono i dati): trattasi di un tratto della Seriate-Nembro-Cene. Che passa pure da Torre De' Roveri, dove si trovano alcuni terreni occupati dall'Anas nel '92 per dare il via al cantiere, e ora al centro del contendere.

L'attività agricola che lì si svolgeva è stata da subito interrotta, dal 2007 sul nastro d'asfalto corrono le auto, ma la procedura di esproprio per i proprietari delle aree (tre famiglie), dopo un iniziale accordo (e acconto), non è mai stata portata a termine. Anzi, gli stessi proprietari, informandosi nel 2009 con un'istanza in Prefettura, hanno scoperto che il tutto era stato archiviato per decorso dei termini massimi.

Il che significherebbe che dal 2000 (quando è scaduta l'occupazione d'urgenza autorizzata), l'«invasione» dei loro terreni con la strada è diventata illegittima, visto che non si è mai conclusa con tutti i crismi la procedura. Non ritenendo accettabile l'offerta (siamo ormai nel 2010) dell'Anas di chiudere la questione saldando solo l'indennità a suo tempo provvisoriamente definita, i proprietari hanno quindi fatto ricorso al Tar, che nei giorni scorsi ha depositato la sentenza.

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