Francesco Beschi in Bulgaria
sulle orme di Papa Giovanni

«Ecco, questa è la macchina per scrivere che utilizzava monsignor Roncalli». Il nunzio apostolico a Sofia ha accolto i preti bergamaschi lunedì pomeriggio a Sofia, guidati dal vescovo Francesco Beschi.

«Ecco, questa è la macchina per scrivere che utilizzava monsignor Roncalli», il nunzio apostolico sorride nello studio della nunziatura dove lavorò il futuro Giovanni XXIII negli ultimi due anni della sua permanenza in Bulgaria. Monsignor Janusz Bolonek viene da Lodz, in Polonia, ma parla molto bene l'italiano. Naturalmente la sua pronuncia richiama quella di Karol Woitjla.

Il nunzio apostolico a Sofia ha accolto i preti bergamaschi lunedì pomeriggio, sotto un cielo grigio e freddo, sotto una pioggia sottile di una primavera che nemmeno qui vuole arrivare. I preti bergamaschi guidati dal vescovo Francesco Beschi sono arrivati qui in pellegrinaggio, sulle orme di Papa Giovanni, per dieci anni visitatore apostolico, inviato dalla Santa Sede in Bulgaria. Prima una breve visita alla città che porta ancora in maniera evidente i segni del socialismo reale, ma anche di un'oppressione secolare, cinque secoli di dominio turco, poi una breve stagione di libertà, un piccolo rinascimento, fino alla Seconda guerra mondiale, alla «colonizzazione» sovietica comunista. Di nuovo persecuzioni contro i cristiani, ortodossi o cattolici che fossero. Nel 1952 venne fucilato il vescovo Eugenio Bosilkov che aveva ben conosciuto Papa Giovanni. I trenta sacerdoti bergamaschi si sono recati nella cattedrale dedicata a San Giuseppe, chiesa dove sovente andava a pregare monsignor Roncalli. La chiesa di quegli anni venne distrutta durante la guerra, è stata ricostruita soltanto di recente. Una chiesa moderna, bianca, dalle finestre con i vetri colorati di giallo e di arancio.

All'esterno, accanto all'ingresso, la statua di Papa Giovanni. Don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Papa Giovanni, ha spiegato che Roncalli arrivò in Bulgaria per un viaggio che doveva durare pochi mesi, per cercare di riconciliare divisioni all'interno del piccolo mondo cattolico: «Roncalli arrivò con l'Orient Express alla stazione di Sofia, ad attenderlo c'era soltanto un giovane prete. Roncalli non conosceva la lingua, non aveva un posto dove andare.

Il giovane don Stefano lo invitò a restare per qualche giorno dai Passionisti, misero una brandina in corridoio. Doveva restare a Sofia per pochi mesi, ci rimase per dieci anni, e portò sempre la Bulgaria nel cuore». Roncalli si adattò di buon grado. I preti bergamaschi hanno visitato la cattedrale ortodossa di Sofia, poi la chiesa paleocristiana di San Giorgio. Chiese dove prevale l'ombra, dove le pareti sono dipinte con scene evangeliche, dove ogni fedele che entra accende una candela. Il fumo non preoccupa. Il presbiterio è diviso dalla parte destinata ai fedeli, protetto da una barriera di legno, con diverse immagini dipinte, l'iconostasi. Qui in Bulgaria i cattolici sono una esigua minoranza, si tratta in totale di 60 mila fedeli su sette milioni e mezzo di abitanti, divisi in tre diocesi, due di rito latino, una di rito greco-bizantino. Poi la Messa in nunziatura, dove tutto parla di Papa Giovanni. L'accoglienza signorile e affettuosa del nunzio che si è rivolto al vescovo Francesco e ai preti pellegrini, ha detto: «Siamo in questa casa che monsignor Roncalli comprò nel 1932 da una famiglia di ebrei che partiva per la Palestina. I comunisti la requisirono, siamo tornati qui dopo la fine del regime, dopo anni durissimi. In questa casa avevano alloggiato la sede di un giornale comunista, un periodico che aveva per titolo "Lo Sguardo". Vi chiediamo di pregare per noi perché questo anno della fede porti frutto anche in Bulgaria. Sappiamo che siete qui per celebrare i cinquant'anni della morte di Papa Giovanni. A noi piace pensare di celebrare la pubblicazione dell'enciclica Pacem in Terris, esattamente l'11 aprile di cinquant'anni fa». Il vescovo Francesco ha ringraziato, ha fatto omaggio di un libro su Papa Giovanni e di una reliquia del beato bergamasco.

Paolo Aresi

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