L'area dei monti Misma e Pranzà
Come tutelare 1.200 ettari di natura

È stato presentato all'Oasi di Valpredina lo studio di fattibilità per la proposta di istituzione di una Zona di protezione speciale nell'area dei monti Misma e Pranzà: un primo incontro con gli amministratori dei Comuni, mentre i cacciatori protestavano.

È stato presentato all'Oasi di Valpredina lo studio di fattibilità per la proposta di istituzione di una Zona di protezione speciale nell'area dei monti Misma e Pranzà: un primo incontro con gli amministratori dei Comuni, svoltosi mentre all'ingresso della riserva una cinquantina di cacciatori manifestava il proprio dissenso.

«L'obiettivo dell'incontro - ha spiegato Anna Crimella di Città Passibili - è di raccogliere le osservazioni degli amministratori così come faremo con le associazioni». In serata infatti si è svolto un secondo momento di confronto. Tre gli enti (Oasi Wwf Valpredina, Wwf Italia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente) che stanno portando avanti la proposta di una Zps il cui primo passo è appunto la redazione di una relazione scientifica, sostenuta dal finanziamento di Fondazione Cariplo.

Lo studio botanico e dell'avifauna ha permesso di raccogliere dati ritenuti significativi affinché la Regione possa valutare l'opportunità di estendere la tutela nell'area del monte Misma e del monte Pranzà già Sic (Sito di interesse comunitario). La superficie in questione è di 1.276 ettari, ben superiore ai 90 ettari del Sic e riguarda, in misura diversa, Albino, Borgo di Terzo, Casazza, Cenate Sotto, Luzzana, Pradalunga, Trescore, Scanzorosciate, Vigano San Martino. Anna Maria Gibellini dell'Oasi Valpredina ha illustrato gli elementi salienti dello studio botanico.

Oltre alla mappatura delle specie vegetali, in particolare frassini, aceri, querce, castagni, è stato evidenziata la presenza di entità floristiche di alto pregio, come la Aconitum anthora presente solo in questa zona, e ben 19 specie di orchidee. All'ornitologo Matteo Brambilla della Fondazione Lombardia per l'Ambiente è stato affidato il compito di censire, tra febbraio e dicembre 2011, i nidificanti, svernanti e migratori, in particolare individuando la presenza di quegli uccelli che necessitano di particolare tutela. Tra questi l'averla, il falco picchiaiolo, il nibbio bruno, il picchio nero, il succiacapre, il grillaio di cui si è registrata l'unica osservazione in Bergamasca.

«No ai ricatti e imposizioni ai cacciatori. Vogliamo essere padroni di casa nostra», «No Zps»: una cinquantina di cacciatori si è presentata alle 16 con alcuni striscioni all'ingresso della Riserva Valpredina per manifestare la propria contrarietà rispetto l'ipotesi di istituzione della Zona di protezione speciale. Significativo lo spiegamento di polizia e Digos per garantire che la manifestazione non degenerasse.

Le argomentazioni non hanno riguardato solo il timore di limitazioni nell'esercizio della caccia, ma anche il fatto che «la Zps istituisce dei vincoli per chi volesse solo costruire una legnaia nel proprio rustico, andare a cercare funghi o raccogliere castagne o portare in giro il proprio cane senza guinzaglio», segno che i cacciatori si vogliono rivolgere ora anche a chi non ha interessi esclusivamente legati alla caccia.

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