Il furto a Comonte di Seriate
Balljana ai ladri: restituite le opere

«E' uno sfregio alla cultura, all'arte e all'opera delle suore della Sacra Famiglia. Faccio appello ai ladri perchè si ravvedano e restituiscano le sculture rubate a Comonte di Seriate». Lo chiede a viva voce Carlo Balljana, l'artista autore delle opere trafugate.

«E' uno sfregio alla cultura, all'arte e all'opera delle suore della Sacra Famiglia. Faccio appello ai ladri perchè si ravvedano e restituiscano le sculture rubate a Comonte di Seriate». Lo chiede a viva voce Carlo Balljana, l'artista trevisano, autore delle opere trafugate.

Lo scultore sospetta che il furto sia stato compiuto - magari su commissione - da parte di collezionisti. «La smettano di rubare opere negli spazi pubblici», aggiunge sconfortato Balljana.

La sua arte, fra l'altro, negli ultimi anni ha subito numerosi furti. Quello forse più eclatante a Padova, dove nella basilica di Sant'Antonio venne sottratto il reliquiario (realizzato da Balljana) con il mento del Santo. Successivamente è stato rubata la statua Controvento - un bronzo alto due metri e mezzo - custodita nell'Industria Bozzola di Treviso.

Recentemente stessa sorte è toccato alla scultura a forma di libro contenente una sorta di ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II fatta realizzare dai polacchi e fortunatamente poi recuperata.

Proprio di Balljana è anche il busto di Papa Giovanni che sarà inaugurato mercoledì prossimo a Parigi nella sede della Nunziatura alla presenza delle massime autorità ecclesiastiche e civili.

Intanto a Comonte di Seriate si corre ai ripari dopo il furto ai danni dell'Istituto delle suore della Sacra Famiglia. Ciò che rimane del gruppo scultoreo collocato nell'aiuola del rondò, tra le vie Corti e Dolomiti sarà ora spostato all'interno dell'istituto.

L'opera, dal titolo «La mia famiglia», è stata realizzata da Carlo Balljana in occasione del 150° anniversario dell'Istituto delle suore della Sacra Famiglia, fondato da Santa Paola Elisabetta Cerioli nel 1857. Il gruppo bronzeo rappresenta la fondatrice dell'Istituto insieme a quattro bambini e ragazzini.

I malviventi hanno fatto sparire un paio di statue: quelle raffiguranti una bambina e un contadinello. Dalle stime effettuate il valore della refurtiva è ingente, pari a 100 mila euro.

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