Cene accoglie la piccola Giorgia
nel ricordo di mamma Laura

«Giorgia benvenuta a Cene». Comincia così, con un filo di voce, il saluto di papà Roberto, alla sua piccola Giorgia, tornata, anzi arrivata a casa dopo 27 giorni di ospedale. Senza la sua mamma Laura, morta dopo averla messa alla luce.

«Giorgia benvenuta a Cene». Comincia così, con un filo di voce, il saluto di papà Roberto, alla sua piccola Giorgia, tornata, anzi arrivata a casa dopo 27 giorni di ospedale. Giorgia domenica è stata accolta davanti alla palazzina di via Bellora, a Cene, da un vero e proprio comitato di accoglienza: vicini di casa e amici, uniti in un abbraccio affettuoso a questo scricciolo di due chili e poco più e nel ricordo di Laura, la sua mamma che non ha mai potuto conoscere.

«Giorgia è proprio brava, mangia e dorme», dice Roberto Zilioli, il papà, mentre le scalda il latte. E non ha parole che per ringraziare «chi ci ha aiutato e continuerà a farlo: la mamma di Laura, Marilena, con Adelchi, mia mamma Sandra e i miei tre fratelli Marghe, Stefano e Bruno». Sono stati loro ma non solo loro a fare su e giù da Clusone e Vertova al Papa Giovanni per coccolare la piccola mentre i medici e il personale della patologia neonatale «facevano di tutto - spiega Roberto - per farla stare bene».

E al tempo stesso alleviare il dolore che Roberto si portava dentro da quella corsa a Piario ad accompagnare Laura Gava, colta da forti dolori che avevano fatto pensare a una colica renale e si sarebbe poi rivelata la subdola sindrome Hellp, che ha purtroppo una elevata probabilità di esito infausto e di gravissimi danni clinici. Una corsa che sarebbe proseguita verso Bergamo dopo che Laura Gava era stata sottoposta al cesareo d'urgenza e le sue condizioni erano peggiorate. Un dolore che, il 22 maggio, con la sua morte a Bergamo, ha suscitato profondo sconforto e partecipazione.

In campo il Comune
Domenica Giorgia è arrivata a casa, fiore di speranza che ha già sparso il suo profumo nel suo paese, una calamita per vicini di casa e amici, ora tutti presi da una corsa a rendersi utili. Anche il sindaco Cesare Maffeis, che «ci sta aiutando per il riconoscimento» spiega Roberto. «Nei casi per fortuna rari di una nascita e della concomitante morte della madre, non c'è un legittimo riconoscimento - spiega Maffeis - ed è previsto che si debba ricorrere al riconoscimento genetico».

A Cene ha invece prevalso il buonsenso e «il Comune ha accettato la dichiarazione del papà (che ha fatto risparmiare tempo e un bel po' di soldi, ndr), ma per tutte le pratiche anagrafiche e le conseguenti pratiche previdenziali e contributive sta seguendo tutto il nostro avvocato, Pietro Fassi, che ringraziamo», aggiunge il sindaco, che promette: «Ci muoveremo per salvaguardare il posto di lavoro di Roberto e, se servirà, trovare valide alternative».

Se infatti Laura aveva un lavoro sicuro, al Pastisser di Gazzaniga, il suo fidanzato era da tempo in cassa integrazione. «In queste settimane ho sentito la vicinanza di tante persone, anche di alcune aziende che si sono rese disponibili a garantire a me e a Giorgia un futuro tranquillo, vedremo». E intanto ringrazia tutti, preso dalle cure alla sua piccola «che mi stupisce ogni giorno di più: ieri dormiva e continuava a sorridere».

La voce si incrina, e aggiunge: «Il pensiero comunque va sempre a Laura, sembrava tutto giusto?». Proprio domenica un altro tuffo al cuore. «In ospedale, prima di venire via, ho conosciuto una ragazza che aveva avuto gli stessi sintomi di Laura, il suo bimbo è nato due giorni prima della nostra. Ma lei è viva». È stata la stessa ragazza ad avvicinare Roberto, come pure tanti altri in paese e non solo si fanno accanto a questo giovane per fargli capire che gli sono vicini.

La vita ricomincia con Giorgia, due chili e 350 grammi di voglia di vivere, lei che alla 31ª settimana era nata di un chilo e 600 grammi. La vita ricomincia e ci saranno Tino, Virginia, Michele, Debora, Davide, Tatiana e non solo a dare una mano. Il sorriso di Laura ce l'hanno dentro: deve continuare a splendere in Giorgia.

Marta Todeschini

© RIPRODUZIONE RISERVATA