Replica di Calderoli: «Battuta infelice
Dimettermi? Non ci penso proprio»

«Ho parlato in un comizio, ho fatto una battuta, magari infelice, ma da comizio, questo è stato subito chiaro a tutti i presenti. Non volevo offendere e se il ministro Kyenge si è offesa me ne scuso». Così Calderoli dopo la bufera che si è scatenata su di lui.

«Ho parlato in un comizio, ho fatto una battuta, magari infelice, ma da comizio, questo è stato subito chiaro a tutti i presenti. Non volevo offendere e se il ministro Kyenge si è offesa me ne scuso, ma la mia battuta si è inserita in un ben più articolato e politico intervento di critica al ministro e alla sua politica»: dopo la bufera che si è scatenata ecco la precisazione di Roberto Calderoli che, in merito all'eventualità di dimissioni dalla sua carica di vicepresidente del Senato, risponde così: «Non ci penso proprio».

«Ho invitato il ministro Kyenge a un confronto a Bergamo, dove mi ha già dato la disponibilità a partecipare anche Roberto Maroni, per scusarmi con lei. Ma non vorrei che il polverone su di me serva a coprire altro, non sarò capro espiatorio».

«Non vorrei - aggiunge - che si chiedano le mie dimissioni per evitare di parlare di possibili dimissioni di qualche ministro per la vicenda Ablyazov. Una mia battuta, per quanto infelice, non può essere paragonata ai danni che questo Governo sta facendo al Paese».

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