Gandino: sveglia alle 5,30
per essere alle 8 a Bergamo

«Ormai non mi accorgo più del traffico. Quando inizia la coda cerco di viaggiare con la mente. Come con il dolore, si cerca di pensare ad altro». Un pensiero condiviso dai nostri lettori che in questi giorni hanno visitato lo stand de L'Eco café alla Fiera campionaria.

«Ormai non mi accorgo più del traffico. Quando inizia la coda cerco di viaggiare con la mente. Come con il dolore, si cerca di pensare ad altro». Un pensiero condiviso dai nostri lettori che in questi giorni hanno visitato lo stand de L'Eco café alla Fiera campionaria, rispondendo al sondaggio-inchiesta sulla mobilità.

Un segnale preoccupante, che indica come il traffico sia ormai entrato dentro la nostra vita creando una ferita quotidiana, a tal punto che chi è al volante si è inventato un anestetizzante naturale. In particolare, l'escamotage mentale viene utilizzato da chi scende dalla Valle Seriana.

«Tutti i giorni, quando da Leffe raggiungo Albino per lavoro, mi devo armare di santa pazienza - commenta Rinaldo Gusmini -. L'ingorgo è assicurato. Per noi della Val Gandino infatti c'è da affrontare il flusso che scende dalla Val Seriana. La nuova statale non ha risolto molto».

Le difficoltà della Val Gandino sono confermate da Emanuela Gallizioli. «L'innesto scendendo da Gandino è un disastro. Tra l'altro, non solo al mattino e alla sera. Io ci passo alle 14 e la coda c'è sempre». Nell'elenco delle criticità, oltre al traffico, entrano a pieno titolo i mezzi pubblici. «Sono scarsi - dice Gallizioli - e lo dico perché ho una figlia che frequenta le superiori a Bergamo. Si alza alle 5,30 per essere in classe alle 8. E vogliamo parlare del rientro? Spesso, a Gazzaniga, resta a piedi perché salta la coincidenza tra i pullman da Bergamo per la Val Gandino. Gli autisti non aspettano nemmeno cinque minuti e noi genitori dobbiamo scendere in auto a prenderla. E quest'anno l'abbonamento è pure aumentato. Negli spostamenti in auto - sottolinea Gallizioli - cerco almeno di risparmiare usando il Gpl».

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