Pollini nell'aria, tempo di allergie
Ne soffre un bergamasco su 10

Aria tiepida, sole, brezza: quali migliori condizioni per poter affrontare gite all’aria aperta? Eppure per molti bergamaschi la promessa della bella stagione che maggio porta con sé si trasforma in realtà in giornate di raffreddori, occhi che lacrimano, naso gonfio. Infatti, è iniziata la stagione dei pollini, e con la stagione dei pollini arrivano le allergie: disturbi che possono rovinare settimane intere, e rendere davvero pesanti le giornate per molti. Per l’esattezza, almeno un bergamasco su 10, dicono gli esperti, soffre di allergie più o meno gravi. E i bambini sono tra i più colpiti. Non solo. Lo smog, in primo luogo, sta facendo allargare questi disturbi a una fascia di popolazione sempre più ampia.

Come curarsi? Esistono i vaccini, che però vanno somministrati solo dopo attenti testi allergenici, cioè per capire esattamente cosa scatena la reazione, e solo in casi davvero importanti, quando cioè l’organismo reagisce ai pollini con fenomeni pesanti alle vie aree, come l’asma bronchiale o la rinite. Se i disturbi sono lievi o sopportabili è meglio aspettare che il periodo cosiddetto dei pollini passi. Ai Riuniti, nel 2008, sono stati vaccinati per allergie a pollini vari circa 600 bimbi e 300 adulti. Ma se i vaccinati non superano il migliaio, in realtà la sensibilità a diversi agenti esterni stagionali (in particolare i pollini delle graminacee, che hanno il loro culmine proprio a maggio, e che rappresentano, anche nella Bergamasca il 90% delle cause di allergia) è in sensibile aumento.

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