Contro il caro libri gli studenti puntano all’usato e al Web

Raccolta di firme con il Movimento studentesco bergamasco, gli editori controbattono: «Prezzi calmierati». Esprimi il tuo parere scrivendo una mail alla Redazione Web

Settembre è alle porte e le scuole stanno per aprire i battenti. Tutto pronto per gli esami di recupero, che si svolgeranno nei prossimi giorni, è tutto pronto anche per le prime lezioni con nuove pile di libri che gli studenti trasporteranno scuola-casa per tutto l’anno scolastico. E si sa, con l’inizio della scuola, ritorna il tormentone caro libri con gli studenti bergamaschi che si stanno organizzando tra mercatini virtuali dell’usato, code in libreria, fotocopie e raccolte di firme contro gli alti prezzi.INTERNET LA VERA RISORSA DELL’USATOÈ tutto bergamasco www.illibrousato.it, un servizio di interscambio nato lo scorso maggio dall’idea di uno studente del Sarpi per combattere il fenomeno del caro-libri. Il portale, ormai collegato a una ventina di istituti scolastici della Bergamasca ma anche del Milanese, permette agli utenti, una volta che si sono registrati, di pubblicare informazioni relative ai volumi che si intendono vendere oppure di cercare quelli di proprio interesse. «È la vera buona notizia di quest’anno - commenta Claudio Merati, rappresentante del Comitato genitori (Age) del Lussana -, un modo innovativo che sta smuovendo la situazione e favorendo le famiglie. A questo si aggiungono la formula dei libri in prestito e la sperimentazione che dovrebbe avviarsi quest’anno della biblioteca di classe, un servizio che potrebbe far circolare maggiormente i libri che possono essere quindi maggiormente condivisi dagli studenti». Con due considerazioni in più da fare: «Certamente i ragazzi stanno diventando più smaliziati - commenta ancora Merati - e quindi hanno capito che ci sono libri da acquistare e altri del tutto inutili e che durante l’anno scolastico non sono utilizzati. È inoltre necessario evitare che, oltre alla lista dei libri stabilita a fine anno per l’anno successivo, i docenti ne chiedano ulteriori».SUL CARO-LIBRI INTERVIENE ANCHE L’ANTITRUSTIntanto anche l’Antitrust scende in campo contro il caro libri scolastici. L’Autorità garante della Concorrenza del Mercato ha avviato un monitoraggio sui costi dei testi impiegati dagli studenti per verificare se gli editori hanno rispettato gli impegni presi la scorsa primavera quando si erano detti disponibili a trasferire sul supporto digitale parte dei contenuti diffusi prima solo su carta in modo da stampare libri meno voluminosi con costi di produzione più contenuti. Buona parte dei risparmi così ottenuti dovrebbe essere stato tradotto in un abbassamento dei prezzi di copertina, a beneficio dei consumatori e, fisicamente degli studenti, con un minore peso sulle spalle dei ragazzi. «I libri sono cari e questo non si mette in dubbio - commenta il libraio Paolo Rossi, un’istituzione in via Paglia per la vendita di libri scolastici -. Quelle che fa sorridere è il tanto polemizzare a inizio anno: ormai i giochi sono fatti e i prezzi gli editori li hanno definiti la scorsa primavera. È vero che le famiglie sono in difficoltà e l’usato diventa un’importante risorsa quando si trovano libri in buono stato e convenienti». E allora si cerca l’affare o, per il nuovo si chiede lo sconto, soprattutto quando i genitori devono occuparsi di due ma anche tre corredi scolastici. «Si fa quello che si può - continua Rossi - soprattutto ora che i margini dei librai sono sempre più ridotti. Quello che è necessario è maggiore serietà nello stabilire i prezzi da parte degli editori e di chi poi questi prezzi li va a controllare».IL MINISTRO GELMINI: «ACCORDO CON GLI EDITORI»E proprio sugli editori interviene il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: «È stato raggiunto un accordo con gli editori grazie al quale l’incremento del prezzo dei libri di testo sarà mantenuto sotto il tetto dell’inflazione». Una dichiarazione che gli editori stessi riprendono: «Basta con le solite polemiche: gli aumenti del 2008, come del resto quelli degli anni scorsi, sono notevolmente sotto il tetto dell’inflazione rilevato dall’Istat» spiega l’Associazione italiana editori, spiegando che «l’indice di variazione media percentuale dei prezzi di listino si attesta su un +0,73%, cinque volte inferiore rispetto al 4,1% del tasso d’inflazione di luglio, dato Istat». LA BATTAGLIA DI CONFCOMMERCIO SULLE DETRAZIONIDichiarazioni che non vanno giù a Confcommercio che però combatte contro un altro problema legato sempre ai libri scolastici: «Il governo ha ignorato la richiesta di detrazione fiscale delle spese in libri scolastici avanzata dall’Associazione librai italiani». A luglio l’associazione ha infatti presentato al governo le proposte di detrazione fiscale delle spese in libri per l’istruzione e la formazione dei giovani e l’estensione dei rimborsi per il diritto allo studio fino al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado da inserire nella manovra finanziaria 2009: «Queste proposte però sono rimaste inascoltate. Il decreto sulla manovra per il prossimo anno è stato, infatti, licenziato rendendo accessibili i testi scolastici, in tutto o in parte, tramite Internet attraverso lo scarico e la stampa a cura degli studenti. Questa prassi è molto più costosa, sia per le famiglie che per la pubblica amministrazione, rispetto al normale acquisto con detraibilità e rimborsi così come richiesto dall’associazione librai italiani».E ALTROCONSUMO DICHIARA: «TETTI SPESA NON RISPETTATI»Tutto questo mentre a monte resta il problema principale: il 46 per cento delle classi non ha rispettato il tetto di spesa per i libri scolastici che il ministero dell’Istruzione ha deciso di adottare per il prossimo anno, tanto che la maggiore spesa che le famiglie saranno costrette ad affrontare ammonta a 14 milioni di euro. A dichiarare questi numeri è un’indagine effettuata dall’associazione Altroconsumo sulle prime classi di 276 istituti scolastici in tutte le Regioni italiane.RACCOLTA DI FIRME DAL MOVIMENTO STUDENTESCO DI BERGAMOA muoversi nella Bergamasca, rispetto a tutto questo, è il Movimento studentesco di Bergamo che non avvierà il mercato dell’usato come lo scorso anno nel parcheggio della Stazione Autolinee ma lancia una raccolta firme contro il caro libri scolastici e per chiedere al Governo l’abbassamento del costo dei testi «che sta diventando - spiegano dal movimento - un business per case editrici e librai». «Agli enti locali - continuano - chiediamo anche il potenziamento e l’abbassamento del costo trasporti».   INTANTO NON RESTA CHE ORGANIZZARSIE tra chi i costi li contesta e chi li nega, gli studenti si organizzano e si difendono dal caro libri con i vecchi e soliti escamotage, dai mercatini dell’usato che compariranno tra i corridoi i primi giorni di scuola, allo scambio via Internet sempre più cliccato, dalle fotocopie all’uso di un volume tra più studenti, all’acquisto frazionato nel tempo, senza contare le ricerche di mamma e papà per scovare lo sconto e l’offerta più alta nelle librerie e supermercati. «Non che quest’anno ci siano stati degli aumenti così rilevanti sui libri - conclude Marcello Guizzetti della libreria Il Libraccio di via San Bernardino -. C’è anche da dire che l’usato va sempre per la maggiore con le famiglia che continuano a lamentarsi per il costo dei testi». Aumenti o non aumenti, i libri sono comunque un salasso: «L’usato ha riduzioni fino al 40 per cento ed è un vantaggio quando i libri da acquistare sono davvero tanti». Talmente tanti che il Libraccio ha bisogno di più spazio: da ottobre, oltre alla sede in via San Bernardino, sara aperta una succursale al Centro le Vele di Curno.Esprimi il tuo parere scrivendo una mail alla Redazione WebFabiana Tinaglia(27/08/2008)

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