È tutto pronto. Domenica apre la stagione di caccia

Sospiro di sollievo per i cacciatori vaganti: si potranno liberare starne e fagiani

Dopo un anno di attesa domenica, 16 settembre, ci sarà l’apertura generale della stagione venatoria. Alle 6 di domenica l’esercito delle doppiette scenderà in campo secondo le regole stabilite dal Calendario venatorio provinciale. Le prime avvisaglie della stagione venatoria si erano già avute giovedì 16 agosto con l’apertura della caccia al capriolo e la domenica successiva con l’apertura del periodo di addestramento dei cani da caccia.Da domenica prossima la caccia è aperta negli ambiti territoriali di caccia Pianura bergamasca e Prealpino, nonché nella zona di minor tutela dei comprensori alpini di caccia. Per l’apertura della caccia nella zona di maggior tutela occorrerà attendere sino al 3 ottobre in Valle Borlezza e in Valle di Scalve e il 7 ottobre in Valle Brembana e Valle Seriana.La caccia alla lepre, la selvaggina più ambita dai segugisti potrà essere effettuata solo nei giorni di mercoledì, sabato e domenica nell’Atc Prealpino, mentre nell’Atc Pianura bergamasca è consentita per tre giornate settimanali a scelta.I cacciatori vaganti alla selvaggina di penna, che si accompagnano con il cane da ferma o da cerca potranno esercitare la caccia per tre giornate settimanali a scelta sino al 31 gennaio, ma nell’Atc Pianura bergamasca il primo mese dell’anno prossimo la caccia vagante è consentita solo lungo i fiumi Oglio, Cherio, Serio, Brembo e Adda sino a 50 metri dal battente dell’onda.0I cacciatori vaganti di penna possono tirare un respiro di sollievo, l’autorità sanitaria ha reso noto che la liberazione sul territorio di selvaggina di penna è nuovamente consentita da domani, con la sola esclusione delle zone di restrizione e attenzione intorno alla sede del focolaio dell’influenza aviaria, individuata nei comuni di Rogno e Filago.I cinghialai dovranno attendere sino al primo giorno di ottobre per sciogliere le proprie mute all’inseguimento del re della selva, il nero suide infatti potrà essere cacciato dalle sei squadre operanti nella Bergamasca nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.Maggiori opportunità, invece, sono previste per i capannisti, i quali possono cacciare esclusivamente all’interno del loro appostamento fisso di caccia, ma potranno beneficiare di due giornate integrative di caccia nei mesi di ottobre e novembre, con la sola esclusione dei giorni di martedì e venerdì.Fringuelli e peppole, oggetto di prelievo venatorio in deroga concesso con apposita legge regionale, potranno essere prelevati solo dai capannisti in quantità assai modiche 21 fringuelli e 3 peppole per l’intera stagione, cinque capi giornalieri dei primi e 3 capi giornalieri dei secondi.Tra le novità di quest’anno l’apertura della caccia di selezione al camoscio in valle Brembana già a partire da domenica prossima. Le «regole della caccia» quest’anno prevedono alcune significative novità tra le quali: la caccia alla beccaccia è vietata da appostamento fisso e l’abbattimento di un esemplare dovrà essere immediatamente annotato, come già avviene per la selvaggina stanziale, sul tesserino venatorio.I capi abbattuti, se non trasportati nel carniere dal cacciatore, dovranno essere annotati sul tesserino venatorio con un’apposita cerchiatura dell’annotazione.A proposito di annotazioni, il calendario venatorio provinciale prevede il sequestro della selvaggina prelevata e non registrata dal cacciatore. La caccia alla volpe nel mese di gennaio nei due Atc è consentita solo il sabato e la domenica sino alle 14 alle squadre di segugisti autorizzate con la presenza obbligatoria di un agente di vigilanza.Nel campo degli ungulati selvatici, il cinghiale può essere abbattuto nella zona faunistica della Alpi, dai cacciatori di selezione allo scopo di contrastarne e prevenirne la diffusione, mentre è vietato l’abbattimento di qualsiasi ungulato munito di radiocollare o di marche auricolari, in quanto esemplari frutto di progetti di reintroduzione e di studio della specie.Anche sul versante sanzionatorio ci sono novità, la detenzione sul luogo di caccia di munizioni non consentite sarà equiparata all’uso delle stesse, di conseguenza l’illecito avrà rilevanza penale; inoltre i capi illecitamente abbattuti dovranno essere risarciti alla Provincia, secondo entità che variano da un minimo di 50 euro per la piccola selvaggina ripopolabile fino a 1.000 euro per ogni ungulato o esemplare di avifauna alpina.«La caccia, mantiene il primato fra le tradizioni rurali bergamasche, prova ne è che la nostra provincia si colloca tra le prime tre province a livello nazionale per numero di cacciatori», afferma Luigi Pisoni, assessore provinciale all’Agricoltura, caccia e pesca. «Sono convinto che la contrapposizione tra mondo venatorio e ambientalismo radicale può essere superato avvicinando il mondo rurale con i suoi valori al mondo metropolitano sempre più frastornato da ritmi frenetici e una visione virtuale del patrimonio faunistico. Quest’ultimo non solo è ancora un importante elemento del territorio agro-forestale bergamasco, ma talune specie, soprattutto di grossi erbivori, di carnivori predatori e di talune specie di avifauna stanziale è decisamente in aumento. Invito pertanto i cacciatori ad adottare il più prudente atteggiamento durante la stagione venatoria rispettando, oltre che le regole della caccia, anche i fondi agricoli di cui sono ospiti». (13/09/2007)

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