Finisce in cella dopo 40 anni di truffe

Dal pane alle scarpe: comprava tutto con assegni che alla fine risultavano rubati. Un sessantottenne milanese è finito in manette a Caravaggio perché deve scontare 18 anni, tre mesi e un giorno. Una pena maturata dopo 40 anni di truffe e 25 condanne, la prima delle quali rimediata nel lontano 1965, l’ultima il 5 ottobre 2004. In totale il sessantottenne ha accumulato una pena di 32 anni, due mesi e 15 giorni, ridotti a poco più della metà perché la legge prevede che l’accumulo di pena non possa superare il quintuplo della più grave tra tutte le condanne inflitte.

Finora, comunque, l’uomo – che a Masano di Caravaggio s’è guadagnato il titolo di «re delle truffe» – aveva trascorso in carcere solo 29 giorni per motivi di salute (soffre di cuore).

L’ultima volta però il Tribunale del riesame di Brescia non ha accolto l’istanza di differimento di esecuzione della pena e così il sessantottenne – che in vita sua risulta non aver mai lavorato – è finito in manette. Le truffe sono state messe a segno tra la Bassa Bergamasca, Brescia, Crema e Milano.

(30/06/2005)

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