La crisi del Gleno: Radici risponde all’appello del sindaco Bruni ed entra nella Fondazione

Solo qualche settimana fa il sindaco Roberto Bruni aveva rivolto un appello ai privati, sollecitando la loro disponibilità ad entrare nella Fondazione Santa Maria Ausiliatrice, alle prese con il «disastro» economico del Gleno, il centro residenziale e diurno per anziani: un «buco» di 5,5 milioni di euro, un milione di perdite l’anno e un consiglio di Amministrazione con tre soli membri superstiti su sette effettivi.

Ebbene, all’appello di Bruni ha risposto Miro Radici. L’imprenditore seriano ha accettato di entrare nella Fondazione e di diventarne presidente. Lapidario il suo commento: «Bruni mi ha coinvolto, e io mi sono messo a disposizione. E poi, mi piacciono le imprese che sembrano impossibili».

Con l’ingresso di Radici, diventano tre i soci privati nella fondazione: la Banca Popolare di Bergamo, gruppo Bpu (che ha già versato 250 mila euro), Antonio Morzenti, e - come detto - Miro Radici. Può darsi, tuttavia, che altri privati salgano sul carro o si apprestano a farlo. È il caso del Credito Bergamasco, dal quale si attende un segnale positivo.

Comunque vadano le cose, dalle parole di stima espressa dal sindaco nei confronti di Radici, sembra quasi scontata la nomina dell’imprenditore alla presidenza della Fondazione, nomina a cui dovranno provvedere i sette consiglieri di Amministrazione, tre in rappresentanza della componente privata.

L’impegno della municipalità appare chiare: sarà quello di risanare il debito pregresso. Quello del probabile nei presidente (che andrà a sostituire Andrea Gibellini, nominato dalla passata amministrazione), lo è altrettanto: «Nostro compito - commenta Radici - sarà quello di prendere in mano da zero la gestione del Gleno».

(12/03/2005)

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