Maria Poiani ora sogna un’altra vittoria: il trasferimento

Oro e record mondiale nei 50 stile libero. Maria Poiani, milanese di Lodi trasferitasi per amore a Bergamo, velocista della Phb, primatista mondiale, ha una storia da raccontare oltre a quella che resterà sugli annali sportivi. Le di chilometri non ne macina solo in piscina. Macina chilometri e pazienza tutti i giorni nel suo pendolarismo tra Bergamo e Lodi. Lo fa tutti le mattine, da cinque anni, da quando si è trasferita a Bergamo ma è rimasta a lavorare nella cittadina lombarda, centralinista alla Direzione Territoriale Economia e Finanze. Maria si tuffa in vasca alle 6,30. Autobus fino alla stazione, treno per Treviglio, fermata, discesa, attesa del pullman. Poi avanti fino a Lodi: si scende, si chiamano le colleghe e si arriva al posto di lavoro. Un’odissea. Così tre anni fa Maria chiede di essere trasferita a Bergamo. Niet, rispondono i vertici della pubblica amministrazione. Perché? E chi lo sa. Ma le colleghe non si arrendono e qualche giorno fa, a corollario della festa per l’oro di Maria, decidono di spedire ai ministri Tremonti e Brunetta una lettera-petizione per riportare la logica e Maria al loro posto. A Bergamo, al centralino, con l’oro al collo. «Il trasferimento varrebbe una medaglia», più di quell’oro mondiale nei 100 farfalla revocato per mancato oscuramento di una parte degli occhialini, dice papà Antonio mentre l’attesa a Orio sta per finire. E Maria? Lei è abituata ad attendere senza chiedere. «Mi hanno detto che nell’ufficio di Bergamo il centralinista c’è già: cosa ci si può fare?», sorride. È appena tornata a casa, ha appena detto che con la Nazionale finisce qui. «Con la Phb continuerò, ma con l’azzurro ho chiuso. Ho conquistato un oro olimpico, il mio record del mondo resterà negli annali, ho 26 anni: che altro posso volere di più?». Un bis da leggenda? «No, a Londra non ci sarò. Sì, sono felice».(20/09/2008)

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