Reggiani, Tessile contro Macchine prosegue la battaglia urbanistica

Nuovo atto della vicenda urbanistica che contrappone le due Reggiani. La Reggiani Tessile (Gruppo Inghirami) ha presentato una corposa osservazione sul piano di lottizzazione dell’area tra viale Giulio Cesare e via Legrenzi, presentato lo scorso luglio dalla Reggiani Macchine (proprietà di una holding del gruppo Caccia Dominioni) e approvato da Palafrizzoni. Le due aziende si dividono i 102 mila 400 metri quadri dell’area poco distante dallo stadio: 37 mila 400 alla Reggiani Macchine, 65 mila alla Tessile.

Il piano di lottizzazione prevede un ampliamento di 9.619 metri quadri delle superfici coperte da Reggiani Macchine per esigenze produttive. Il Gruppo Inghirami obietta che i calcoli sono sbagliati, in quanto l’area è compresa in una zona delimitata da un unico perimetro e deve pertanto rispettare i parametri urbanistici fissati per l’intera area. Invece il piano approvato dal Consiglio comunale è circoscritto ai soli confini della proprietà Reggiani Macchine. Da cui si ricava una superficie coperta realizzabile ben superiore al possibile: 11.680 metri quadri contro 1.485.

Inoltre, il complesso immobiliare di viale Giulio Cesare è stato conferito a una società di nuova costituzione, la Reggiani Nuove Iniziative, costituita l’11 aprile e di proprietà della Reggiani Macchine, le cui azioni sono state alienate il 20 maggio a due diverse società - la Bergum Immobili e la Costruzioni Begnini - aventi un oggetto sociale diverso da quello dell’originale proprietaria. Prima, quindi, dell’adozione del piano da parte del Consiglio comunale. Pertanto, secondo l’osservazione presentata dal Gruppo Inghirami, la delibera consiliare non risulterebbe valida per il mutamento della titolarità delle aree che fanno parte del piano e per la sopravvenuta assenza di legittimazione della Reggiani Macchine, in quanto non più proprietaria delle aree.

La Reggiani Macchine ribatte: «Non c’è nulla di strano: abbiamo ceduto la società a garanzia dell’operazione che Begnini sta realizzando per conto nostro a Grassobbio». E Giambattista Begnini conferma: «Una normale operazione di garanzia, tutto qua».

(30/10/2003)

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