Villa d’Almè, curva pericolosa
«E le auto finiscono in negozio»

Decine di incidenti li hanno costretti, in questi anni, a svegliarsi in piena notte e chiamare i soccorsi. Gli ultimi due schianti si sono verificati ad agosto mentre il 4 ottobre, al di fuori di tutte le statistiche, l’auto è finita contro il loro negozio in pieno giorno.

Da quindici anni Stefano Carminati, titolare dell’omonimo mobilificio di Villa d’Almè – con abitazione al piano di sopra – deve fare i conti con gli automobilisti che escono di strada e finiscono contro il muro (una volta hanno persino sfondato il portone) del suo negozio, che si trova proprio su una doppia curva della provinciale della Val Brembana.

Non ha dubbi Carminati sulla colpa di tutti quegli incidenti: «Chi scende dalla valle per andare verso Bergamo affronta un largo rettilineo che porta ad aumentare la velocità, poi arriva alla doppia curva dove c’è il mobilificio. Lì si raggiungono facilmente i 100-120 all’ora e basta toccare il freno per sbandare. L’ho provato in prima persona. Negli anni passati le auto finivano contro il negozio e poi schizzavano nella corsia opposta, con il rischio di provocare pericolosi frontali. La Provincia però ci ha fatto mettere dei dissuasori che hanno risolto in parte il problema: chi si schianta, adesso, resta nella corsia verso Bergamo».

Magra consolazione, se si pensa che la media degli incidenti è di uno al mese. C’è stato anche un mortale, ma in quel caso il conducente si era sentito male al volante.

«La velocità è senza dubbio la causa principale – sottolinea Carminati – seguono le auto vecchie e senza manutenzione e le gomme lisce. Forse non le cambiano per la crisi, ma sono davvero un alto fattore di rischio. Il 99% degli incidenti avviene di notte, quando la provinciale è più libera e si schiaccia più facilmente il piede sull’acceleratore. Mi è capitato anche di soccorrere persone ubriache: uno, tre anni fa, mentre chiamavo i carabinieri è scappato abbandonando l’auto fuori dal negozio».

Molti i danni che il mobilificio Carminati ha subito in questi anni, rimborsati dalle varie assicurazioni: «Ormai i dissuasori li sistemo solo dopo che è venuto il perito e a volte restano a terra un paio di settimane. Il portone, invece, l’abbiamo sistemato noi visto che siamo falegnami».

Danni a parte, è l’incolumità delle persone che sta più a cuore al mobiliere: «Il limite di 70 all’ora è troppo alto, bisognerebbe abbassarlo a 50 e mettere un dissuasore di velocità prima della curva, che segnali a quanti chilometri orari si sta andando e quanti punti si rischia di perdere». Una proposta che Carminati ha presentato in Comune un paio d’anni fa nell’ambito delle osservazioni sul Pgt e che l’amministrazione ha accolto positivamente. La strada, però, è di competenza della Provincia.

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