Formigoni: nella sanità lombarda
ottimo mix tra pubblico e privato

La Lombardia non è la Regione italiana con la maggior presenza del privato in sanità - si classifica al settimo posto dopo Calabria, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Sicilia e Abruzzo - ma è quella "in cui si realizza il miglior mix tra pubblico e privato". In sintesi è "il sistema che funziona meglio": il privato svolge un ruolo "importante" e il settore pubblico mantiene un ruolo "da protagonista".

E' quanto ha ribadito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo questa mattina all'incontro di presentazione del volume "La sanità della Lombardia - Il sistema sanitario e l'attività ospedaliera nel periodo 2003-2008" e del Rapporto sull'attività ospedaliera in Italia e in Lombardia anno 2009, realizzato da AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata).

Al dibattito hanno partecipato anche l'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, Gabriele Pellissero (curatore del volume e presidente di AIOP Lombardia), Beniamino Caravita di Toritto (Università la Sapienza di Roma) e Luca Ricolfi (Università degli Studi di Torino). "Le strutture private presenti in Lombardia - ha proseguito Formigoni - sono di assoluta eccellenza, quasi tutte hanno il pronto soccorso e comunque garantiscono l'intera gamma delle cure e hanno un elevatissimo case mix, cioè l'indice di complessità delle patologie trattate in ospedale".

"La qualità del sistema lombardo - ha sottolineato il presidente - è testimoniata dal nostro indice di attrattività, che si conferma di gran lunga il migliore da sette anni a questa parte". Il saldo tra ingressi e uscite è infatti per la Lombardia di oltre 68.000 unità annue, cifra superiore del 70% rispetto alla seconda regione, l'Emilia Romagna e quasi 4 volte superiore rispetto alle terze, Toscana, Lazio e Veneto. Formigoni ha anche ricordato la "progressiva riduzione dei tassi di ospedalizzazione" e il "perfezionamento del sistema dei controlli".

Fin dal 2004 Regione Lombardia ha controllato un numero di cartelle pari a circa il triplo della percentuale del 2% stabilita dalla normativa nazionale. Con il 2009 è stata raggiunta una soglia di controlli pari al 10% delle prestazioni erogate sui ricoveri e al 3,5% sulla specialistica. Sempre in tema di appropriatezza, è stato inoltre introdotto nel 2009 l'accreditamento dinamico o a termine: in sostanza viene superata la logica dell'accreditamento a tempo indefinito per tutte le strutture, collegandolo invece a verifiche triennali sul rispetto del mantenimento di alti livelli qualitativi. Formigoni ha infine annunciato alcuni dei progetti per il 2010: mantenimento delle attuali fasce di esenzione ticket (70% delle prestazioni e più del 60% delle prescrizioni farmaceutiche); potenziamento con ulteriori risorse delle aree di maggior fabbisogno finanziario; realizzazione di alcuni progetti-pilota sperimentali per poi introdurli gradualmente su scala più vasta. Tra questi il presidente ha ricordato: dote sanitaria; digitalizzazione delle cartelle ciniche; assistenza domiciliare dei pazienti cronici tramite supporto informatizzato di rilevazione via web; potenziamento delle attività di monitoraggio costante dei tempi di attesa; replica del finanziamento regionale di 7 milioni di euro destinato alla ricerca indipendente.

Nel suo intervento l'assessore Bresciani ha invece puntato l'attenzione sullo sviluppo tecnologico, ricordando il progetto regionale di messa in rete delle 6 Facoltà di Medicina delle Università, che hanno 14 macro aree di ricerca, 119 aree di ricerca e oltre 1.200 prodotti certificati, "con lo scopo di creare un potente sistema di ricerca e sviluppo, coinvolgendo l'industria e Finlombarda per la parte finanziaria".

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