Crollano i mutui per la casa
Nel 2009 sono diminuiti del 20%

I mutui erogati nel 2009 in Bergamasca sono diminuiti del 18-20%, le transazioni sono scese del 14-16% e anche i prezzi sono diminuiti del 4-5 per cento. È il quadro presentato da Gianfederico Belotti, direttore di «Case e terreni», in apertura del Salone degli immobili, in Fiera fino a domenica. E qui è emerso un altro dato: sono solo cinque le richieste presentate al Comune di Bergamo nell'ambito del Piano casa. Se è ancora presto per parlare di flop, è però evidente che in pochi abbiano fatto ricorso alla normativa che consente di riutilizzare volumetrie abbandonate.

Tant'è che la Regione sta estendendo la possibilità di ampliamento anche all'edilizia convenzionata. Gli immobiliaristi: «Per risollevare il mercato sono necessari interventi fiscali e normativi». Diversi anche i valori dei quartieri: in Boccaleone, Malpensata e Celadina offerta obsoleta; bene Longuelo, Loreto, Colognola.

Durante il convegno è stato fatto il punto sul mercato immobiliare bergamasco. Il 2010 si profila come anno di transizione e di assestamento: i prossimi mesi dovrebbero segnare la conclusione del periodo di difficoltà del settore; il secondo semestre di quest'anno dovrebbe far registrare una frenata della discesa dei prezzi. Belotti ha concluso osservando che le prospettive per il 2010 dipenderanno da «provvedimenti fiscali e normativi ormai improcrastinabili» quali la cedolare secca del venti per cento sugli affitti, il piano di edilizia sociale, il Piano casa, la semplificazione delle procedure edilizie. «Nel secondo semestre di quest'anno – ha concluso Belotti – la discesa dei prezzi dovrebbe arrestarsi, favorendo un'inversione di tendenza. È il momento di comprare».

Il Piano casa - La normativa consente, innanzitutto, la possibilità di recuperare, riutilizzandole a scopo residenziale, quelle volumetrie abbandonate o sotto utilizzate che attualmente hanno un'altra destinazione. Ci sono poi gli ampliamenti e nella sostanza il Piano del Pirellone consente aumenti fino al 20% della volumetria attuale (con un massimo di 300 metri cubi) per gli edifici residenziali di piccola dimensione (mono e bifamiliari) oppure per quelli inferiori ai 1.200 metri cubi. Infine le demolizioni con ricostruzione di edifici residenziali: in questo caso il «bonus» volumetrico non dovrà superare il 30% del preesistente, con deroghe al 35% nel caso ci siano adeguate dotazioni di verde.

Rispetto al provvedimento varato lo scorso luglio, è recentemente arrivata una variante che, tutto sommato, potrebbe offrire al Piano casa qualche chances in più: la Regione ha recentemente approvato un provvedimento collegato alla legge istitutiva del piano riguardante l'edilizia residenziale pubblica. In sostanza si stabilisce che la possibilità di incremento volumetrico del 40 per cento non si applica più solo a quella gestita dall'Aler, ma a tutta l'edilizia convenzionata sia in caso di nuove costruzioni sia per le trasformazioni.

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