Cresce a Bergamo il super mais
per la birra Nastro Azzurro Peroni

Si chiama «Nostrano Peroni» ed è un programma di miglioramento genetico curato dall'Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo per la birra italiana più conosciuta nel mondo, la Peroni. Il successo decretato alla Nastro Azzurro ha spinto la Peroni a puntare su un progetto di miglioramento genetico del mais impiegato per la produzione della birra, e qui, nel 2007, è entrata in gioco l'Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo con il progetto «Nostrano Peroni» svolto con la Fondazione Morando Bolognini di S. Angelo Lodigiano.

«Si è decisa - spiega il genetista dell'Unità di Ricerca per la Maiscoltura Alberto Verderio che, insieme ad Alda Ferrari e a Fabio Introzzi, si è occupato della creazione della nuova varietà di cereale - un'ulteriore caratterizzazione del marchio come prodotto "made in Italy" attraverso la creazione di una filiera italiana di produzione della materia prima».

«Abbiamo così costituito - continua Verderio - due particolari ibridi di mais non Ogm, il "Nostrano Peroni Pr" di ciclo precoce ed il "Nostrano Peroni Me" di ciclo medio, utilizzando il patrimonio genetico della tradizionale varietà ad impollinazione libera "Nostrano dell'Isola" integrandolo con quello del Marano e dello Scagliolo di Marne ampiamente coltivate nella Bergamasca a fine '800 ed inizio '900». «Questo particolare tipo di mais - continua Verderio - presenta una maggior resa in gritz (la semola pregiata che viene ricavata dal macinato del mais e che viene poi utilizzata per la birra), un'elevata qualità organolettica dei gritz da birra per proteine, flavonoidi, fattori antiossidanti, colore, sapore e un'assenza di antimetaboliti e micotossine».

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