Economia, la ripresa resta incerta
ma si riparla di «straordinari»

Nelle aziende si torna a parlare di straordinari. E dopo due anni di magra è una notizia. L'osservatorio di Confindustria Bergamo sulle imprese associate mostra segnali di risalita da settembre. «Teniamo i piedi per terra, ma la sensazione dopo le ferie è che ci sia un deciso miglioramento. Si può dire che il peggio della crisi sia superato anche in settori portanti come metalmeccanica e tessile-abbigliamento», dice Silvio Albini, vicepresidente degli industriali per le relazioni sindacali.

Il contesto resta incerto, precisa. L'andamento dei cambi valutari e delle materie prime sono un'incognita. Si teme un rallentamento nel corso dell'autunno: «La ripresa c'è, ma fragile e disomogenea».

Albini, tracciando un bilancio con il responsabile del servizio sindacale Stefano Malandrini, parla di «situazione duale»: «Ci sono aziende che continuano a vivere situazioni difficili. E ci sono aziende in tutti i settori e non solo le più grandi che hanno intercettato la ripresa. Stanno riassorbendo persone dalla cassa integrazione e non fanno ulteriori richieste. Alcune iniziano a ridiscutere piattaforme di contratti integrativi di un certo peso, mentre nei due anni precedenti c'era stato un po' di congelamento. E molte aziende iniziano ad avere necessità di una flessibilità positiva per rispondere all'aumento di domanda».

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