«Meno opportunità lavorative, maggiore rischio di discriminazione in ufficio, in fabbrica, nei diversi luoghi di lavoro, più difficoltà ad essere assunti rispetto a quelle già gravi diffuse in tempo di crisi»: così Francesca Seghezzi, responsabile del settore delle politiche giovanili ed in particolare del progetto Toolbox per conto della Cgil di Bergamo, spiega quali siano gli ostacoli specifici dei lavoratori e delle lavoratrici discriminati per le proprie tendenze sessuali.
Il sindacato ha deciso di attivare un punto di riferimento informativo e di tutela delle persone omosessuali contro le discriminazioni subite nei luoghi di lavoro e lo farà con lo «Sportello Nuovi Diritti» che sarà inaugurato mercoledì prossimo, 13 aprile, negli spazi di Toolbox, la sede under 35 della Cgil in Borgo Santa Caterina n. 60 a Bergamo.
«Coniugando l'esperienza della Cgil nella difesa dei diritti dei lavoratori con l'associazionismo sociale del mondo Lgbt, abbiamo deciso di avviare questo sportello sperimentale per prevenire e contrastare quelle che sono le discriminazioni magari non conclamate, poco denunciate, ma che è necessario vengano riconosciute come tali» prosegue Francesca Seghezzi. «Non si tratterà solo di procedere attraverso lo strumento della vertenzialità, ma puntiamo molto proprio sulla prevenzione nei luoghi di lavoro».
«La natura innovativa dello sportello permetterà di sperimentare il concreto disagio delle persone Lgbt rispetto ad uno dei meccanismi in cui si gioca la partita decisiva per l'uguaglianza, ovvero il lavoro. L'inaugurazione di questo servizio è testimonianza del rafforzarsi delle sinergie tra Arcigay e Cgil con alla base la volontà comune di agganciare i temi dei diritti civili e quelli dei diritti sociali e ricomporli in un unico dibattito sull'uguaglianza» ha spiegato Paolo Patané, presidente nazionale di Arcigay.
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