Indagine Cgil sugli stipendi
Agricoltori male, meglio i chimici

Maglia nera degli stipendi mensili per Co.co.pro, pensionati, assicurativi, ma anche per agricoltori e in particolare i florovivaisti, tutti con uno stipendio medio che supera di poco (o è addirittura al di sotto) i mille euro. Bancari e i chimici anche oltre i 1.500 euro.

Maglia nera degli stipendi mensili per Co.co.pro, pensionati, assicurativi, ma anche per agricoltori e in particolare i florovivaisti, tutti con uno stipendio medio che supera di poco (o è addirittura al di sotto) i mille euro. Quelli che stanno meglio, invece, sono i bancari e i chimici i cui stipendi netti mensili superano anche i 1.500 euro.

Cifre illustrate da Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil di Bergamo, durante l'incontro organizzato mercoledì nella sede di via Garibaldi dal titolo emblematico: «Quanto c'è in busta paga?», che ha riportato i risultati di una recente indagine Cgil sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e degli atipici nella provincia di Bergamo.

«Abbiamo svolto un'indagine - spiega Bresciani – su 16 aziende orobiche che rappresentano i principali settori produttivi, dal tessile, al metalmeccanico fino all'edile e al comparto agricolo. Da questa ricerca, è risultato che gli stipendi dei dipendenti della nostra provincia sono troppo bassi rispetto all'aumento del costo dei mutui, della benzina, delle tariffe dei trasporti pubblici, delle addizionali comunali oltre a considerare la ripresa dell'inflazione».

Un'indagine, quella della Cgil, presentata da Bresciani insieme a Luciana Fratus, della segreteria provinciale, che si è concentrata sugli stipendi netti mensili in busta paga dai lavoratori dipendenti bergamaschi nel 2010, anno in cui la crisi «ha incalzato le imprese e di conseguenza i dipendenti, che in parecchi casi si sono ritrovati a subire una cassa straordinaria che ha presentato un conto molto salato, con stipendi sui 700-750 euro mensili», evidenzia Bresciani.

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